
Inchiesta sulla mafia a Roma. Tra gli indagati spunta anche l’ex calciatore Bresciani
Ex calciatore di Serie A (Torino, Bologna, Atalanta, Napoli), ex Nazionale Under 21 (medaglia di bronzo agli europei di categoria nel 1990), attaccante di pregio (40 gol nella massima serie), ex Siena, ex direttore generale e per pochi mesi anche presidente della Colligiana, attualmente imprenditore, Giorgio Bresciani, lucchese classe 1969, è fra i 57 indagati nella maxi operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Roma, che ha portato all’arresto di 18 persone in tutta Italia e al sequestro preventivo di beni, fra cui tre società, per quasi 132 milioni di euro.
Bresciani è stato chiamato in causa dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, secondo la cui testimonianza l’ex calciatore, oggi assieme ad altri imprenditori nel consorzio che dovrebbe acquisire la ‘Andrea Costa Basket’ di Bologna, sarebbe coinvolto in un’attività di riciclaggio di denaro sporco organizzata dai clan della mafia romana Mazzarella-D’Amico, Mancuso, Mazzaferro e Senese. In questo modo, secondo gli inquirenti, si ‘ripulivano’ ingenti somme attraverso l’emissione di false fatturazioni da parte di società fittizie che figuravano operanti in diversi ambiti, in particolare in quello degli idrocarburi e in quello cinematografico.
Coordinata dalla Divisione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica romana, l’inchiesta è iniziata nel 2018 ma è tutt’altro che conclusa: ulteriori approfondimenti, infatti, sono in corso per chiarire, oltre a quella di Bresciani, la posizione di tutti gli indagati, fra cui figurano altri nomi eccellenti come il produttore cinematografico Daniele Muscariello e il manager musicale Angelo Calculli, nonché alcuni ‘figli d’arte’ della malavita organizzata come Antonio Nicoletti (figlio dello storico cassiere della banda della Magliana, Enrico) e Vincenzo Senese (figlio del boss della camorra, Michele).