DIEGO MANCUSO
Cronaca

"Incontriamoci" a lezione. La sfida di cinque pakistani. Così imparano l’italiano

Marco Rossi uno dei fondatori dell’associazione: "Corsi anche per chi lavora". E’ fondamentale per gli stranieri che ambiscono al permesso di soggiorno.

Le lezioni di italiano. impartite agli stranieri dai volontari dell’associazione «Incontriamoci»

Le lezioni di italiano. impartite agli stranieri dai volontari dell’associazione «Incontriamoci»

Muhammad, Ali, Imtiaz, Muhsin, Masood (nomi di fantasia), hanno età da ragazzi in corpi, per dirla con Paolo Conte, di ‘uomini grossi come alberi’. Inutile provare a chiedere loro racconti su quanto hanno passato, preferiscono tacere, trapelano solo anni trascorsi in Libia o in Algeria, prima di poter varcare il Mediterraneo.

Li incontriamo a Chianciano Terme, nella sede dell’associazione Incontriamoci onlus; i loro volti seri e scolpiti si ammorbidiscono solo quando quelli che hanno figli, mostrano le foto, nei cellulari: sono bambini, spesso vestiti in abiti caratteristici, che ne esaltano la grazia ma diffondono un profondo senso di distanza e nostalgia. È per le persone a loro più care, che si trovano ora a oltre 5.000 chilometri, che questi cinque uomini del Pakistan, in Italia da circa sei mesi, provano a costruire un futuro migliore. Le fondamenta le hanno individuate anche nella conoscenza della lingua italiana, scoglio da superare per poter ambire al permesso di soggiorno, per poter cominciare a parlare di integrazione. E nella sede di ‘Incontriamoci’, donata all’associazione da una generosa benefattrice, loro, come tanti altri richiedenti asilo accolti nei Cas della cittadina termale, studiano l’italiano, sotto la guida di una decina di volontari.

"Ogni settimana ciascuno segue quattro ore di lezione - spiega Marco Rossi, uno dei fondatori dell’associazione -, qui tutte le mattine si studia l’italiano, anche il sabato e la domenica, per chi lavora. In totale, da novembre a marzo, tra i 100 e i 150 migranti frequentano le nostre lezioni". ‘Incontriamoci’, che aderisce alla rete delle scuole Penny Wirton, fondata dagli scrittori Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi, non offre solo istruzione di base ma anche corsi per l’ingresso nel mondo del lavoro (potatura olivi o come servire a tavola), assistenza psicologica e legale e una formazione civica, in materia di convivenza e diritti. La maggior parte dei richiedenti asilo ora sistemati a Chianciano (all’ultimo rilevamento ufficiale, 232), proviene da Bangladesh e Pakistan; seguono i Paesi dell’Africa guineiana: per gli asiatici, la lingua rappresenta un ostacolo, si parte da alfabeti diversi, mentre le origini francofone agevolano gli africani. Ancor più arduo l’approccio per giovani analfabeti, ai quali il concetto di studio appare estraneo.

Diego Mancuso