Giuseppe Serafini
Cronaca

Dall’Amiata ai viaggi tra le stelle, l’ingegnere che studia lo spazio

La storia Michele Bechini, laurea al Politecnico ed esperienze alla Nasa: “L’esperienza in California è stata straordinaria, di recente ho partecipato alla missione Hermes”

Bechini, come mai ha scelto di dedicarsi alla ricerca aerospaziale?

«Dopo il liceo, nel 2014, mi sono iscritto al corso di ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano. Successivamente, dopo la laurea triennale, ho intrapreso il corso di laurea magistrale in inglese in space engineering (ingegneria spaziale ndr) sempre al Politecnico di Milano».

C’è poi stata l’ esperienza americana...

«Questa scelta mi ha portato successivamente a trascorrere sette mesi come ricercatore al Jet propulsion laboratory della Nasa in California, come ricercatore. Lì ho approfondito la mia tesi di laurea. Un periodo molto bello della mia vita che si è concluso con il riconoscimento magistrale con lode».

Dottorando in tempo di Covid?

«La laurea è arrivata a inizio Covid, nel 2020, quando le conseguenze per le grandi aziende sono state disastrose. Per un neo laureato come me era molto difficile trovare lavoro in forme contrattuali abbastanza decenti. Ho deciso dunque di applicarmi per la posizione da dottorando al dipartimento di Scienze e tecnologie spaziali del Politecnico di Milano per approfondire la materia e “curiosare“ nel campo dell’intelligenza artificiale e Computer Vision, di cui ero venuto in contatto durante il periodo alla Nasa e di cui ero venuto a conoscenza».

Attualmente quali progetti su cui sta lavorando?

«Ho avuto la possibilità di partecipare alla missione Hermes, una costellazione di sei satelliti che verrà lanciata nel marzo di quest’anno».

Ha ricevuto già importanti riconoscimenti.

«Sì, ho avuto modo di esporre le mie ricerche sia in articoli nelle principali riviste di settore, sia nella partecipazione a importanti conferenze internazionali».

Quali sono i suoi progetti attuali?

«Sto continuando la mia attività di ricercatore e conseguentemente sto lavorando principalmente a progetti di ricerca in Aiko, una startup torinese che si occupa di fornire servizi basati sull’intelligenza artificiale per applicazioni spaziali».