ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Intesa e il rebus della Multiutility: "Gli enti senesi siano protagonisti"

Susanna Cenni, sindaca di Poggibonsi e presidente Anci Toscana, interviene nel dibattito sui servizi "Le scelte non siano frutto di ingegneria aziendale, ma si basino su qualità dei servizi e interessi dei cittadini".

Intesa e il rebus della Multiutility: "Gli enti senesi siano protagonisti"

Susanna Cenni, sindaca di Poggibonsi e presidente Anci Toscana, interviene sul tema della Multiutility e sul ruolo degli enti locali senesi

Mentre il progetto Multiutility vira sui nuovi piani - derivati in parte dall’eliminazione della Borsa come approdo, in parte dalle divisioni della politica e degli stessi interessi territoriali - Siena continua a interrogarsi sul proprio ruolo. Domani è in programma l’assemblea di Intesa, convocata dal presidente Rossi per un’informativa dopo il terremoto Estra con le dimissioni del dg Alberto Irace. L’azienda è sempre ferma e non solo perché i Comuni, dopo lo stop importo alla delibera pilota di Torrita di Siena con le osservazioni della Corte dei conti, non si sono più mossi sulla delibera che devono necessariamente assumere i Comuni. Ma anche perché lo scenario resta al momento nebuloso.

Sul tema interviene ora Susanna Cenni, sindaca di Poggibonsi e presidente di Anci Toscana: "Non possiamo semplicemente accogliere decisioni assunte solo da una parte della Toscana e non essere protagonisti", ha detto nel corso dell’incontro con i cittadini per illustrare i primi cento giorni di attività della sua giunta, approfondendo poi ulteriormente la sua posizione. "La nostra provincia – ha aggiunto – deve valutare attentamente con quali strumenti e tempi far parte di un disegno regionale che non mortifichi le nostre imprese e le scelte che in questi anni hanno dimostrato capacità industriale e qualità dei servizi".

Cosa fare allora? Intanto, sottolinea Cenni, "la discussione va fatta con cautela, perché le decisioni non possono essere solo in capo ai manager, ma soprattutto alle amministrazioni locali che sono poi chiamate a rendere conto della qualità dei servizi. Le scelte non possono essere frutto solo di un ragionamento di ingegneria aziendale, ma devono basarsi pesantemente anche sulla qualità dei servizi e sugli interessi dei cittadini".

Ogni "scenario di aggregazione non può cioè prescindere da un salto di qualità nella gestione dei servizi". Anche per questo "la discussione è più che mai aperta: fino a oggi a dettare le regole di questo processo è stata una parte della Toscana, ma un territorio come il nostro, che ha peraltro aziende fortemente radicate, non può restare ai margini dei processi decisionali". Domani, forse, dopo il percorso individuato dalla Multiutility si potranno chiarire meglio gli scenari che si aprono anche per i Comuni senesi.