DILAURA VALDESI
Cronaca

Invaso sotto il castello "E’ un’opera strategica"

L’ingegner Ciofini del Consorzio 2 Alto Valdarno: "Ce n’è veramente bisogno. Da un lato serve per mitigare il rischio, dall’altra per approvvigionare".

di Laura Valdesi

"Un’ opera strategica di cui c’è veramente bisogno. Un invaso è perfetto anche per la mitigazione del rischio, oltre che per garantire l’acqua nelle zone dove esiste la necessità. Da tecnico dico che è l’unica soluzione per sopperire ai momenti di picchi di pioggia e di carestia di acqua", sostiene l’ingegnere Serena Ciofini, responsabile della difesa idrogeologica del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno. Al quale spetterebbe dare gambe all’invaso artificiale con sbarramento del torrente Ambra sotto il Castello di Montalto nel comune di Castelnuovo Berardenga per cui di recente la Regione ha chiesto risorse per 45 milioni di euro al Governo.

"Siamo nella fase dello studio di fattibilità – prosegue l’ingegnere Ciofini –, che va ripreso ed aggiornato. Perché l’idea di localizzarlo lì viene da lontano, siamo addirittura a fine anni ’90. Non si tratta di un’opera colossale , vengono ipotizzati circa 5 milioni di metri cubi. Per quanto attiene all’impatto ambientale (siamo infatti nel Chianti, ndr) mi sento di rassicurare: trattandosi di una zona di pregio non verrà realizzata in cemento armato ma in terra. S’integrerà benissimo nella zona circostante". Nutrono invece molti dubbi i residenti nell’area interessata dall’opera considerata appunto "strategica", i quali temono che il territorio perda l’identità subendo ricadute negative su flora e fauna, oltre che sulle attività agrituristiche e di coltivazione attualmente in essere. "Non c’è un progetto, ripeto, ma uno studio di fattibilità. Il percorso è ancora lungo e certo dovrà comprendere la partecipazione dei cittadini. Quanto all’iter autorizzativo sarà complesso e con tutte le tutele per arrivare ad un progetto ottimale", aggiunge il Consorzio Alto Valdarno 2. Rivendicando però l’importanza di invasi come quello del Montedoglio, ben più grande, "senza il quale anche la provincia di Siena si troverebbe a secco. Non mi sembra proprio che sia un paesaggio devastato". Insomma, se la prima funzione sarebbe la mitigazione del rischio idraulico non secondaria risulta quella della risposta alla richiesta del territorio di acqua per funzioni irrigue ma soprattutto idropotabili a cui una parte del volume potrebbe essere destinata. Strizzando l’occhio all’aspetto della balneazione come avviene per il Bilancino. Ovviamente dipenderà molto dalla gestione.