REDAZIONE SIENA

’Io ballo da sola’, 25 anni fa la prima a teatro

Il 22 marzo del 1996 ai Rinnovati la proiezione in esclusiva mondiale del film di Bertolucci girato nel Chianti. I ricordi di Barzanti

Io ballo da sola

E’ la storia della bellissima Lucy che viene mandata dal padre a passare qualche tempo da una famiglia di amici in una casa colonica sulle colline del Chianti per superare il suicidio della madre: venticinque anni fa, il 22 marzo del 1996 al Teatro dei Rinnovati, si svolgeva la prima mondiale del film "Io ballo da sola" (Stealing Beauty) di Bernardo Bertolucci, con Liv Tyler, Jeremy Irons, Sinead Cusack, Stefania Sandrelli ma anche personaggi senesi ’prestati’ al grande schermo. Costellata di riferimenti che ben si legano al nostro territorio, dalle colline che guardano Siena alla casa segnata delle opere dello scultore Matthew Spender, passando per la villa Bianchi Bandinelli di Geggiano e al castello di Brolio. Roberto Barzanti rammenta la bella serata ai Rinnovati ma anche alcuni momenti delle riprese a cui ha assistito: "Ricordo innanzitutto la curiosità che accompagnò la lunga permanenza della troupe nel Chianti. Venivano da tutte le parti a vedere il particolare modo di girare del regista parmense, a cominciare dall’uso del dolly cinematografico, che inserì molto bene il tema paesaggistico nella trama della pellicola, evitando l’effetto cartolina. Con assoluta originalità mise propri in evidenza i colori del Chianti, accentuandoli perfino negli sterrati di campagna con particolari tecniche ed uso di materiali, per riflettere in modo aderente lo stato d’animo dei protagonisti".

E alla prima dei Rinnovati?

"Oltre ad un teatro esaurito, ricordo che c’era molta curiosità intorno al film, al vedere come Bertolucci avesse tradotto gli umori e i colori di una terra, realizzando ben poco di oleografico, in uno stile ben conosciuto. Ricordo la presenza in platea del regista, di Stefania Sandrelli, di Luigi Berlinguer, Carlo Verdone, di Francesco Siciliano, figlio dello scrittore Enzo, che è anche un attore del film".

Ci fu un dopo proiezione?

"Si, come spesso accadeva, ci ritrovammo a tarda notte a cena al ristorante di Brunelli, ricordando alcuni episodi divertenti accaduti durante le riprese, conditi dallo stile di Bertolucci, di personaggi come Ruggero Boscu, che dalla Villa Bandinelli seppe offrire tanti spunti all’intera troupe".

Da esperto di cinema che idea si fece di ’Io ballo da sola’?

"Che si tratta di un buon film, ma sicuramente un’opera che possiamo definire minore di Bertolucci, con spunti di bella cinematografia, come nel sensuale abbinamento musicale fra il ballo della protagonista e la canzone "Rewind" di Vasco Rossi, vivace metafora del percorso iniziatico della bella Lucy. Oppure nella affollata scena della festa alla villa Bandinelli, a cui dovevo partecipare anch’io ma per un impegno arrivai in ritardo".

Nel connubio fra Siena e il cinema come si colloca?

"Pur considerando la mano di un maestro, dalla fotografia al montaggio, mi sembra distante dal ’Giulietta e Romeo’ di Renato Castellani del 1954, che conquistò il Leone d’Oro a Venezia, che pur essendo una pellicola dalla forte valenza estetica, è una lezione di grande cinema e di ineccepibili recitazioni. Aggiungerei ’Palio’ di Blasetti che, nei limiti della sua epoca pionieristica, restituisce alla Festa il suo clima allo stesso tempo aristocratico e popolaresco".

Massimo Biliorsi