"Io e Dino, stessa impostazione. Razionalità e il 7 portafortuna"

"Un segno? Dalla sera del 16 a tutto il 17 ero tranquillo. Stavamo andando. nella direzione giusta" .

"Io e Dino, stessa impostazione. Razionalità e il 7 portafortuna"

"Un segno? Dalla sera del 16 a tutto il 17 ero tranquillo. Stavamo andando. nella direzione giusta" .

Il primo pensiero quando è scoppiato il mortaretto?

"Ce l’abbiamo fatta. Eravamo consapevoli di avere i mezzi per riuscire a vincere, se si presentava l’occasione andava sfruttata. Pensieri allo scoppio del mortaretto nessuno, solo emozioni. Un’esplosione di sentimenti e di felicità".

Nerbo alzato in anticipo ma tanti Palii sono stati vinti al fotofinish.

"Mi sono reso conto che era in controllo, c’era un bel vantaggio. Quando ha alzato il nerbo aveva girato il Casato e con le altre Contrade c’era margine: il segnale che ce l’avevamo fatta".

Cosa hanno in comune Velluto e Bruni?

"La razionalità dell’approccio alle situazioni e la voglia di approfondirle senza farsi prendere magari dall’ansia di ciò che va fatto. Abbiamo avuto la stessa impostazione: piedi in terra. Sangue freddo".

Molti dicevano che la Lupa poteva fare solo un Palio in difesa.

"Che fosse una situazione difficile da affrontare era evidente. Ascolto poco le trasmissioni e leggo poco i giornali durante il Palio. Preferisco restare concentrato sull’obiettivo, lavorando su ciò che vedo e sento con le persone dello staff".

Un segno che c’è stato nei giorni del Palio?

"Nessun segno, l’unica cosa che ho notato è che dalla sera del 16 fino a tutto il 17 ho cominciato ad avere più tranquillità, anche mentale. Ero consapevole che stavamo andando nella direzione giusta".

Preghiere o confessioni particolari?

"Ho vissuto normalmente il Palio. Nè fioretti o cose che mi potessero condizionare mentalmente, anche in positivo".

La Lupa si è messa in mezzo quando l’Istrice parlava con la rincorsa.

"Ho pensato ’forse si è dimenticato di dire qualcosa alla rincorsa’".

Le ultime parole prima di uscire dall’Entrone.

"In realtà un abbraccio che ci siamo scambiati. E’ stato un ribadire quello che c’eravamo detti fino ad allora, intendo la tattica di corsa. Era arrivato il momento".

Perché ha vinto la Lupa?

"Ha accettato le regole del Palio giocando con quelle. Con l’idea chiara in testa di fare una corsa non semplice. Partire fra i primi e prendere la testa era una possibilità preventivata".

La frase più bella dopo la vittoria?

"Non ce n’è una , tutte le persone sono state dirette e sincere".

Moglie e figli: un retroscena.

"Siamo tutti della Lupa, eravamo abbastanza coinvolti. Mio figlio Massimo, 10 anni, fra luglio e agosto mentre si tornava a casa disse ’babbo, però se ad agosto non si vince non va bene’".

Regalo a Benitos?

"Ovvio, se lo stramerita"

Numero portafortuna?

"Il 7. Ricorrente in tante fasi della vita, anche Benitos aveva il 7"

Nasce il terzo polo grazie a Dino?

"Le Contrade porteranno avanti i rapporti radicati, chiaro poi che strada facendo qualcosa possa cambiare. Però si riparte da dove abbiamo lasciato e vediamo cosa succede nell’inverno".

L’insegnamento dato dai genitori che in questo Palio ha trovato spazio.

" Quando si crede in qualcosa bisogna mettercela tutta. Sempre".

Laura Valdesi