REDAZIONE SIENA

Isee per stranieri e brevetto Usa. Bufera sulle delibere dell’Ateneo. È scontro tra Cravos e il rettore

Picchianti: "Università razzista e guerrafondaia". Di Pietra: "Un’opinione diversa non giustifica toni offensivi"

Il rettore dell’Università degli studi di Siena, Roberto Di Pietra

Il rettore dell’Università degli studi di Siena, Roberto Di Pietra

L’Università di Siena è "un Ateneo razzista e guerrafondaio": è questa l’ultima provocazione dell’associazione studentesca Cravos. Il Senato accademico ha infatti approvato due delibere, una in merito al regolamento per la ‘determinazione e le modalità di pagamento delle tasse e dei contributi per l’iscrizione ai corsi’ e una relativa al ‘parere tutela risultati di ricerca sotto forme di domanda di brevetto negli Stati Uniti d’America, chiamato Magnetic connector for power and data transmission’.

"La delibera sulle tasse prevede l’eliminazione dell’Isee parificato, quindi l’applicazione della soglia massima di tassazione per tutti gli studenti stranieri non beneficiari di borsa di studio – commenta Samuele Picchianti, senatore accademico per Cravos –. La stragrande maggioranza degli studenti stranieri non possiede redditi superiori a 9mila euro, quindi non può presentare un Isee ordinario. L’abolizione dell’Isee parificato priva questi studenti della possibilità di presentare la documentazione per una contribuzione equa".

In merito al brevetto per il connettore magnetico Picchianti spiega: "Oltre a non poter controllare se il risultato della ricerca verrà usato per scopi civili o militari, il problema è che il settore militare non si limita a finanziare la ricerca: ne condiziona gli obiettivi e limita l’indipendenza dell’Università". Cravos ha quindi deciso di invitare alla mobilitazione "per fermare l’aumento delle tasse e chiedere l’interruzione dei rapporti tra l’Università e il settore militare", l’appuntamento è per il 28 marzo in Rettorato, in occasione del Cda dell’Università.

Nel frattempo, la risposta dell’Ateneo non si è fatta attendere: "Trovo triste e un po’ irritante la definizione di razzista data all’Ateneo con riferimento all’approvazione di una differente metodologia di determinazione della tassazione per gli studenti internazionali, ridefinita allo scopo di trovare una soluzione più equa e meno soggetta a manipolazioni – la replica del rettore Roberto Di Pietra –. L’impegno verso l’internazionalizzazione e l’accoglienza di studenti stranieri, anche provenienti da aree di crisi, è testimoniato dalle molteplici attività e iniziative adottate negli anni. L’avere un’opinione diversa non giustifica l’adozione di toni offensivi".

E infine: "In merito alla ricerca, l’Ateneo ribadisce la sua adesione a un principio fondante che è quello della libertà di ricerca, cui si ispirano le ricerche condotte anche in ambito tecnologico che non hanno nulla a che vedere con l’aggettivo, anch’esso offensivo, utilizzato".

Eleonora Rosi