"Italia Viva sta andando a sinistra". In sette si dimettono dal partito

Sette dirigenti senesi lasciano Italia Viva per disaccordi sul progetto di 'campo largo' con Pd, 5Stelle e Avs, accusando Renzi di cambiamento repentino.

"Italia Viva sta andando a sinistra". In sette si dimettono dal partito

Il segretario provinciale Paolo Cucini con altri esponenti di Italia Viva, dice addio al partito di Matteo Renzi

Non hanno digerito il progetto di ’campo largo’, cioè di alleanza con Pd, 5Stelle e Avs. Per questo hanno deciso di lasciare Italia Viva. Nessun ripensamento nei sette esponenti senesi del partito di Matteo Renzi, che ieri hanno ufficializzato il loro addio. Si tratta del segretario provinciale Paolo Cucini e di figure di spicco come Fosco Vivi, Mario Morellini, Felice Matrisciano, Roberto Fanciullini, Franco Mari e Samuela Boldrini. Tutti accusano il leader Matteo Renzi di "un repentino cambio di linea" rispetto al congresso del 2023.

"Alle ultime amministrative – spiega Cucini – abbiamo trovato l’accordo con il Pd in vari comuni della provincia, infatti abbiamo eletto due assessori, 10 consiglieri e un sindaco, cioè Giuseppe Stiaccini di Castellina in Chianti". E ancora: "La rottura con Azione ha portato la sconfitta alle Europee – continua l’ormai ex segretario –, ma questo non ha contribuito ad aprire una riflessione. Al contrario, Renzi ha annunciato il progetto di ’campo largo’ in un’intervista e lo ha ribadito nell’assemblea nazionale". Di qui i mal di pancia e l’addio dei primi dirigenti, tra i quali il parlamentare Luigi Marattin, che ha fondato l’associazione Orizzonti Liberali, dove approderà parte dei fuoriusciti senesi. "Il partito era nato per stare al centro – evidenzia Morellini – invece ora si sposta a sinistra. Con Azione eravamo al 10%, ora siamo irrilevanti. Renzi e Calenda dovevano fare un passo indietro".

Per Matrisciano, "noi siamo lontani dal centrodestra sovranista e populista così come da 5Stelle e Avs". Concordano Fanciullini, Mari e Vivi: "Siamo fuori da Iv per ragioni non negoziabili, l’alleanza con M5S e Avs è impossibile così come non va la personalizzazione dei partiti e l’assenza di democrazia interna". A fronte dei 300 iscritti in provincia, i vertici regionali di Iv hanno definito le dimissioni dei sette senesi "questione irrilevante".

Cristina Belvedere