Kfc approda in città. La multinazionale aprirà i battenti alla Galleria PortaSiena

La catena di ristoranti è la seconda più grande al mondo dopo il McDonald’s .

Kfc approda in città. La multinazionale aprirà i battenti alla Galleria PortaSiena

La catena di ristoranti è la seconda più grande al mondo dopo il McDonald’s .

’Coming Soon’, si legge nel cartellone, al piano superiore della Galleria PortaSiena. La multinazionale Kfc, Kentucky Fried Chicken, specializzata nei cestini di pollo fritti, aprirà i battenti anche a Siena e lo farà alle porte della città. Già da tempo era circolata la notizia che la catena di ristoranti, la seconda più grande nelle vendite, dopo Mc Donald’s, con oltre 30mila locali in 150 Paesi, potesse sbarcare a Siena. Adesso c’è la certezza. E sarà una sfida aperta proprio al colosso dalla M nel logo, a Burger King e a Old Wild West. Catene che si trovano, peraltro, a pochi chilometri di distanza, in viale Toselli e allo Stellino, se non a qualche metro, nel caso di Old Wild West, già presente alla Galleria PortaSiena. Sei in totale. Il centro storico, invece, è ancora immune dall’avvento dei grandi fast food. "Nella nostra città l’arrivo delle multinazionali della ristorazione si è verificato un po’ più tardi - spiega Monica Ciacci (nella foto, in alto), responsabile della sede di Siena di Confesercenti -, ma era inevitabile che prima o poi accadesse. Fortunatamente le catene hanno aperto tutte fuori dalle mura: più riusciamo a mantenere la tradizione, nel centro storico, meglio è. E i locali, così non hanno ripercussioni". Il motivo per cui sulle lastre pè difficile attraccare è semplice. "Ci sono licenze contingentate e chi le possiede o se le tiene o le vende a cifre non indifferenti. Fuori, invece è più facile: trovato un fondo, questi colossi hanno la forza di allestire in pochissimo tempo i propri spazi". "La ricaduta sugli esercizi che somministrano cibi e bevande fuori dal centro possono risentire un po’ della presenza del Kfc e delle altre multinazionali, ma non in maniera drastica".

Poi una panoramica generale. "Siamo in linea con il 2023 - sottolinea Ciacci -. Anche questa estate il commercio ha fatto fatica. Un problema figlio delle alte temperature, che poco hanno invogliato i visitatori, del turismo mordi e fuggi e degli acquisti on line che si sono eamplificato dopo il Covid: la gente si è abituata a comprare con un clic". "Speriamo che nei prossimi mesi, settembre e ottobre, con il clima che sembra favorevole, si possa registrare un’impennata".

Angela Gorellini