La ’battaglia’ degli agricoltori. Bastiano: "Vogliono distruggere ciò che gli avi ci hanno lasciato"

L’ex fantino Silvano Vigni era ieri in prima fila a Bettolle a manifestare contro leggi che affossano il settore "Contributi Pac tagliati dell’85% fino al 2027, regole assurde. Noi produciamo e i prezzi li fanno altri".

di Laura Valdesi

SIENA

"I nostri nonni hanno lottato per conquistare un pezzo di terra quando erano mezzadri. Ora ce la vogliono togliere. Aziende medie come la mia, con poco più di 60 ettari, per fare un paragone stile piccolo artigiano, sono destinate a soccombere se andiamo avanti così". Arrabbiato. Deluso ma soprattutto pronto a dare battaglia, Silvano Vigni detto Bastiano. Non parla di mosse e di fantini, di strategie delle dirigenze paliesche. Ma della sua vita attuale, identica a quella di centinaia di agricoltori che si sono dati appuntamento anche ieri al casello Valdichiana per continuare la protesta che infiamma l’Italia. Costringendo gli altri automobilisti ad andare a passo d’uomo per via del corteo di mezzi agricoli.

In prima fila a manifestare?

"Certo! Il primo giorno sono andati i ragazzi di Vescona, adesso anche io. C’è con me un altro agricoltore. Perché partecipare? Bisognerebbe chiederlo a chi ha firmato la nuova Pac (Politica agricola comune, ndr). Operativamente da adesso fino al 2027 ci sarà una riduzione dei contributi dell’85%. E’ come uno che prende 1000 euro al mese e all’improvviso gli dici te ne do 200. Perdere una percentuale di questo tipo in un momento nel quale l’agricoltura è già a pezzi e i nostri prodotti non valgono niente vuol dire mettere definitivamente in ginocchio un settore cruciale. Dirò di più...".

Sentiamo.

"Noi produciamo e i prezzi li fanno altri. Il grano ha perso fra il 30%-40% del valore. In tutte le aziende il raccolto 2023 è calato a causa del maltempo in quanto ha piovuto prima della trebbiatura. Ripeto, è andato perso circa il 40%. I prezzi sono diminuiti del 30%, chiaro che un coltivatore va sotto. Chi ha solo questa attività anzi ci ha rimesso 20mila-30mila euro. Senza contare che in agricoltura devi fare investimenti in macchinari".

Una manifestazione dove c’è solo il tricolore.

"Dovrebbe risvegliare le coscienze delle associazioni di categoria. I problemi degli agricoltori sono identici che siano di destra, di sinistra e di centro. Non si tratta di fare un partito ma solo di mandare a Bruxelles persone che capiscano di agricoltura e dei nostri problemi. Finirà che la campagna, lasciata incolta, diventerà terra per lupi e cinghiali".

Cosa chiede Bastiano?

"Che ci facciano seminare come sempre senza imporre regole assurde. Si passa da alcuni anni fa in cui davano soldi per non seminare ad ora che chiedono il green. Se vuoi avere qualche euro devi lasciare prati ed erba medica. Siamo alla fantascienza. Per prendere qualcosa devi accedere ad ecoschemi che ti costringono a fare rotazioni. Chi ha messo a punto queste leggi non ha pestato un filo d’erba. E ancora: vogliono incentivare le api, servono tantissimo. Danno fondi per le mellifere (le piante più amate dalle api, ndr) da seminare entro il primo marzo inderogabilmente. Ma se viene una ghiacciata, accade spesso, è tutto buttato. Costano 300 euro al quintale. Aspettiamo il 20 di marzo".

Mai sentito Bastiano così arrabbiato.

"Lo sono tanto davvero. Vogliono distruggere ciò che hanno lasciato i nostri avi. Quando finiscono quelli con in capelli d’argento come me è andata. Mio figlio è fuori a lavoro perché in un’azienda come la mia, prima con 120 ettari ci campavi in 14, adesso con poco più di 60 ci può vivere una famiglia sola".

Cosa serve allora?

"Una battaglia che deve essere appoggiata da tutti i cittadini, anche da chi non ha la terra. Quello che generiamo con il nostro lavoro va a beneficio di tutti. Abbiamo prodotti che sono un’eccellenza perché prenderli da fuori dove magari sono meno controllati?"