Banca Monte dei Paschi di Siena ha ricevuto la decisione finale della Banca Centrale Europea riguardante i requisiti patrimoniali da soddisfare a partire dal primo gennaio 2021. Secondo tale decisione, comunica una nota, il Gruppo Mps a livello consolidato deve rispettare un requisito patrimoniale Srep (Supervisory Review and Evaluation Process) complessivo (Total srep Capital Requirement - Tscr) del 10,75%, 25 punti base in meno rispetto al 2020. Il requisito complessivo, precisa la nota, include un requisito minimo di Pillar 1 (‘P1R’) dell’8% (di cui 4,50% in termini di Cet1) e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 (‘P2R’) del 2,75% (rispetto al 3% della Srep Decision 2020), che dovra’ essere rispettato almeno per il 56,25% con Cet1 e per almeno il 75% con Tier 1. La riduzione del P2R di 25 punti base rispetto al 2020 riflette, tra le altre cose, l’importante attività di derisking effettuata dalla Banca. Il requisito minimo complessivo in termini di Total Capital ratio, ottenuto aggiungendo al Tscr un Combined Buffer Requirement (Cbr) del 2,69%1, è del 13,44%. Il requisito minimo complessivo in termini di Cet1 ratio è pari al 8,74%, somma tra P1R (4,50%), P2R (1,55%2) e Cbr (2,69%); il requisito minimo complessivo in termini di Tier 1 è pari a 10,75%, inclusivo di P1R del 6%, P2R del 2,06%3 e Cbr del 2,69%, dettaglia la nota.
Tutto ciò arriva dopo la vendita degli Npl (crediti deteriorati) del Monte dei Paschi, che si è così liberato della zavorra che frenava ogni progetto di fusione. Di conseguenza è verosimile che l’ipotesi di nozze con Unicredit subisca un’ulteriore accelerazione nelle prossime due settimane, anche alla luce della bocciatura del piano ’stand alone’ (Mps rimanderebbe di fatto l’aggregazione con UniCredit e resterebbe ”da sola” sul mercato) proposto dall’ad Guido Bastianini. Sulla necessità che lo Stato resti nella banca si è espresso il sindaco Luigi De Mossi che su questi aspetti ha avuto un’interlocuzione anche con il presidente della Regione Eugenio Giani.