CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

La Beko infiamma Siena. In centinaia per le strade

"Non molleremo mai" gridano dal corteo dopo l’annunciato taglio di 299 persone . Presente anche l’arcivescovo Lojudice: "Le parole non bastano, ma serve speranza".

La Beko infiamma Siena. In centinaia per le strade

Almeno 400 persone sono scese in piazza per manifestare contro i licenziamenti alla Beko

Quattrocento in corteo lungo vie del centro di Siena per protestare contro la chiusura dello stabilimento ex Whirlpool decisa dalla multinazionale turca Beko Europe e annunciata nei giorni scorsi dall’azienda in un tavolo al ministero delle Imnprese e del made in Italy. "Non molliamo mai", l’urlo dei 299 lavoratori, a cui dietro allo striscione ‘Rsu Beko Europe Siena in lotta’, si sono uniti familiari ed ex dipendenti dello stabilimento di viale Toselli. Accanto ai sindacati territoriali, i rappresentanti delle istituzioni: il sindaco di Siena Nicoletta Fabio, i sindaci del territorio, la presidente della Provincia Agnese Carletti, i parlamentari eletti nel territorio tra cui il senatore Silvio Franceschelli (Pd) che è anche sindaco di Montalcino e il deputato Francesco Michelotti di FdI, nonché l’eurodeputato Dario Nardella (Pd), che ha annunciato: "Stiamo sollecitando la Commissione europea a intervenire sul gruppo industriale, per questo abbiamo presentato un’interrogazione urgente per stimolare la nuova Commissione a intervenire direttamente alla fonte, sulla proprietà turca". E ancora: "All’inizio di febbraio andrò a Istanbul. Personalmente ho già parlato con il sindaco della capitale turca e chiederò di incontrare la famiglia proprietaria del gruppo, Arçelik".

A portare un messaggio di speranza ai lavoratori, l’arcivescovo di Siena Augusto Paolo Lojudice, presente al corteo: "Sono qui per testimoniare la solidarietà e la vicinanza della Chiesa ai dipendenti di cui verrà chiuso lo stabilimento. So che le parole non bastano – ha concluso il cardinale – ma deve sempre esserci uno sguardo rivolto verso il futuro e la speranza".

Solidarietà è stata espressa anche dal presidente della Regione, Eugenio Giani: "Con il ministro Urso vogliamo fare un ragionamento serio affinché sul Golden power possa costringere in qualche modo Beko, sei mesi dopo l’autorizzazione dell’Antitrust, a fare i conti con una realtà in cui non si possono mandare a casa 300 persone". Intanto ieri in Provincia si è svolto il primo tavolo tecnico voluto dalla presidente Carletti con istituzioni, sindacati e categorie produttive: l’obiettivo è rendere sostenibile, presentando proposte concrete, una vertenza destinata a durare nel tempo.