di Laura Valdesi
SIENA
Tittia, oltre 4 mesi senza interviste. Neppure dopo il Palio dell’Assunta: perché?
"Ho preferito staccare un attimo la spina, dedicandomi a lavoro e famiglia. Dopo tutti i Palii vengono fuori mille chiacchiere, ho lasciato sbollire la situazione".
Tittia non è depresso?
"Depresso? Non so neppure cosa significa!"
Riavvolgiamo il nastro: 17 agosto, il mossiere Bircolotti abbassa il canape. Tittia al primo posto, resta un po’ stretto, la Lupa va via.
"Sono arrivato all’appuntamento nel migliore dei modi, montando nell’Istrice che aveva preparato un Palio esagerato. Poche volte in carriera mi sono ritrovato in questa condizione. Poi ci sta, la mossa un po’ lunga. E la cosa non è venuta, mi sono ritrovato al primo posto, un po’ chiuso".
Cosa non ha funzionato?
"Ci ho pensato in questi mesi, alla fine grazie alla Contrada un Palio organizzato così lo corri 10 volte e magari lo vinci 7. Sono andato a finire nelle 3 che le cose si sono messe di traverso. Da tantissimi Palii non succedeva, ogni cosa girava a favore. Ci sta che una volta nella carriera di un fantino in 39 Palii corsi si pesta una buccia di banana".
Nuovo capitano dell’Istrice ma rapporto invariato?
"Sì, Claudio (Pagliantini, ndr) lo conoscevo quando faceva il mangino. Un rapporto importante: spero che presto ricapiti l’occasione per rifarsi insieme".
La vittoria di Velluto a più di 40 anni d’età.
"Un ragazzo che negli anni si è sempre dato da fare in ogni palio d’Italia, dicendo la sua. S’è trovato nel momento giusto al posto giusto".
Il suo successo ha cambiato le strategie?
"Per quanto ho respirato in questi mesi credo di no. Non ha vinto un ragazzo di 20 anni che ha tutto il futuro davanti".
Il caso del tondino.
"Ognuno ha fatto il suo. Io ho altri 15 anni di Carriera davanti, non mi posso permettere Palii di squalifica, devo stare attento ad ogni gesto che faccio. Magari nella sua situazione era diverso, si giocava il tutto per tutto".
Rientrano Siri, Carboni, si affaccia forte Andrea Sanna. Cambierà l’assetto?
"Due fantini di tutto rispetto che si meritano di rientrare, un giovane che ha fatto molto bene. Tutti affamati, vogliono arrivare al successo".
Michel Putzu è andato da Fabio Fioravanti.
"E’ stato diversi anni qui, mi è dispiaciuto tantissimo. Ha fatto la sua scelta, in questo periodo forse non è riuscito a montare perché veniva considerato troppo legato a me. A 32 anni giusto che faccia la sua strada e spero che gli capiti l’occasione per dimostrare ciò che vale. Il rapporto è rimasto buono".
Chi c’è a scuderia adesso?
"Stefano Piras e mio figlio Mattia che mi dà una mano. E Massimo Donatini che viene qualche ora".
Mattia cosa fa?
"Si dà da fare a casa. Ha voluto staccare con la scuola, anche se andava benissimo. Mi dà una bella mano a scuderia".
Nessun progetto paliesco per lui?
"Non lo vedrete a cavallo. A partire dal fatto che è giovane, ha 16 anni. Mattia fa la gavetta! E tanta".
Cosa gli dice Tittia?
"A scuderia sono molto severo perché amo i miei cavalli, dal primo all’ultimo. Sono geloso e le cose vanno fatte perbene. Poi ci sono anche alcuni che corrono all’ippodromo e i conti a fine anno devono tornare. Nessuno può sgarrare. Tutti per una strada. Le cose devono funzionare. In più è mio figlio... nessuno sconto. Nel lavoro non posso dire nulla, dà retta in tutto e per tutto".
Durante il 2024 ti sei sentito deluso da colleghi o dirigenti?
"Da nessuno, ho creato negli anni rapporti leali, di rispetto e di affetto. Se le cose a volte non funzionano sono uno abituato a guardarmi allo specchio la mattina e a dirmi ’dove ho sbagliato io?’".
Il bilancio?
"Nella carriera di un fantino ci sta anche una cosa che non va bene, una sconfitta. Fino al 2019 arrivavo lì e non riuscivo a vincere. Periodi della vita e della carriera. Per i rapporti e per quanto costruito comunque positivo, mi dispiace per l’Oca e per l’Istrice che le cose non sono andate come dovevano. E non è arrivato il successo".
Il mossiere confermato.
"Contento, perché in questo momento la sua qualità non ce l’ha nessuno. E’ uno che lo fa di lavoro, ha mille occhi. Una garanzia per tutti, fantini e Contrade".
Protocollo dei cavalli: si parla di ferrature, imboccature, di rivederli meglio dopo le prove di notte.
"Meno si cambia e meglio è. Dopo la prove di notte vederli trottare perché no? Sono i nomi che rischiano di andare alla tratta, una cosa utile. Sul resto penso che non ci sono cose da correggere. Corro ovunque, vedo imboccature e morsi di ogni tipo".
Chi sono le tue stelle delle corse in ippodromo?
"Una stagione esagerata, i cavalli hanno vinto tutti e 15. Ognuno nela sua categoria. La stella quest’anno è Fauda, una puledra allevata qui con i suoi problemini. E’ nata storta, ha tenuto il gesso perché aveva le gambe brutte. Alla fine ha fatto 5 corse le ha vinte tutte, adesso ha tre anni".
Nel 2025 Tittia compie 40 anni.
"Siamo sicuri?".
Mi sembra 13 aprile 1985. Il capitano della Tartuca ha dichiarato che dei fantini di 40 anni gli piace solo uno, fra lui e gli altri c’è un mare.
"Rugani mi sembra un capitano in gamba!".
Qualche Contrada più lontana, altre avvicinate?
"Quelle che mi hanno seguito da sempre le ho anche più di prima. Da tutte le cose che non sono andate sono uscito sempre rafforzato".
Cinque Contrade di diritto, altrettante da estrarre: cambia qualcosa nell’impostazione della stagione per i fantini?
"Ho impostato il mio Palio come sempre, ci sono Contrade lontane per mille motivi. Resta il rispetto per quelle vicine. Tutte sono convinte di uscire per cui c’è più giro, c’è più voglia".
Hai qualche rimpianto?
"Nessuno".
Viso d’angelo sarà iscritto di nuovo all’Albo?
"Certo".
Benitos si riprende?
"Spero di sì. Tutti i cavalli buoni dentro. Chi si salva del 2024? Cinque-sei".
Che ’Belva è’ Tittia’, per parafrasare Francesca Fagnani?
"Sono altruista, sempre pronto per il prossimo. Umile. Però mi sento anche uno che si sveglia la mattina e ha voglia di primeggiare in qualsiasi cosa che fa, senza mezze misure. Voglio essere top in tutto, questa è la Belva che è Giovanni".