La carica dell’influenza. In 4 giorni 700 accessi al Pronto soccorso. Cento sono bambini

Sovrafollamento in ospedale nei giorni di festa, dal 24 al 27 dicembre. A Santo Stefano il picco di quasi 200 ingressi e 44 ambulanze. Il direttore Bova: "La maggior parte per patologie stagionali e Covid".

La carica dell’influenza. In 4 giorni 700 accessi al Pronto soccorso. Cento sono bambini

La carica dell’influenza. In 4 giorni 700 accessi al Pronto soccorso. Cento sono bambini

"Durante le festività il Pronto Soccorso costituisce quasi l’unica risposta alle richieste di salute. Quando, come quest’anno, i giorni festivi o prefestivi sono addirittura 4 il sovraffollamento è inevitabile", rivela il dottor Giovani Bova, direttore del Pronto soccorso delle Scotte. L’ondata di influenza e Covid evidentemente si fa sentire sulla ’prima linea’ sanitaria.

Quanti gli accessi quotidiani?

"Dal 24 al 27 dicembre, abbiamo visitato quasi 700 persone; sia il 24 che il 25 superato i 150 accessi ed a Santo Stefano siamo arrivati a 194, il 27 dicembre 200 e 58 ambulanze. Tra questi molti bambini, oltre 100 solo tra Natale e Santo Stefano; 60 pazienti con codici 1 e 2, oltre 250 con codici 4 e 5, non urgenze. Abbiamo ricevuto 40 ambulanze il giorno di Natale e 44 a Santo Stefano. Ringrazio quindi tutto il personale del Pronto Soccorso, pediatrico e i volontari".

Siamo al picco dell’influenza stagionale?

"Sugli accessi ha pesato anche il picco di patologie stagionali, in particolar modo influenza, Covid e affezioni respiratorie di vario genere. Molti i pazienti con tosse, rinite, febbre che si rivolgono al Pronto Soccorso".

Come è l’influenza?

"Si manifesta con congestione nasale, cefalea, astenia, mialgie e tosse. La febbre può essere presente o meno. La durata dei sintomi in generale è di 5-7 giorni, anche se tosse e congestione delle vie aeree superiori possono durare un po’ di più. Una percentuale di pazienti presenta anche sintomi gastrointestinali, in particolare nausea, vomito e diarrea, generalmente della durata di 2 o 3 giorni".

Chi ricorre all’ospedale in questo momento?

"Tutti coloro che sono affetti da patologie croniche sono più fragili ed esposti a complicanze polmonari, soprattutto chi ha patologia respiratoria. Tuttavia non sono solo i pazienti anziani ad accedere al Pronto Soccorso. Molti soggetti arrivano in assenza di manifestazioni gravi, talora il primo giorno di comparsa della febbre. Soprattutto chi non è affetto da patologie croniche potrebbe ’temporeggiare’ un po’ di più, considerando che nella grande maggioranza dei casi l’evoluzione della malattia è favorevole e si risolve a domicilio con riposo e antipiretici. Per questi soggetti evitare il Pronto Soccorso, almeno nelle prime fasi, è consigliabile, per non esporsi e non esporre al contagio. Le sale ed i Pronto Soccorso sono ambienti in cui si può più facilmente venire in contatto con infetti e per tale motivo manteniamo l’isolamento e l’obbligatorietà delle mascherine. Inoltre se la propria patologia non è urgente non ricorrere al PS consente agli operatori di dedicarsi meglio a chi ha più bisogno di assistenza".

E il Covid?

"L’acme dell’influenza e la recrudescenza del Covid sono favoriti sia dalla stagione che dalla convivialità delle feste. Fattori che generano una diffusione delle malattie anche in pazienti che non hanno sintomi respiratori o sono paucisintomatici. In questi giorni vediamo dai 10 ai 15 pazienti al giorno Covid positivi. Fortunatamente la compromissione respiratoria oggi è minoritaria, anche se in particolari gruppi di pazienti, affetti da patologia ematologica, immunodepressi, diabetici, cardiopatici, stiamo assistendo a quadri di polmonite ed insufficienza respiratoria".

Come distinguere influenza e Covid?

"Le due forme si equivalgono in termini epidemiologici. I sintomi sono spesso sovrapponibili, alterazioni di gusto e olfatto rimangono caratteristiche del Covid, così come il transitorio disturbo neurologico, alterazioni dell’equilibrio o presincopi che sono una causa di accesso al Pronto Soccorso".

Paola Tomassoni