
La cena dei capitani vittoriosi Un minuto di silenzio per ricordare Valacchi Bari e Gotti: "Palio intrigante"
di Laura Valdesi
SIENA
Un minuto di silenzio per ricordare l’ex capitano della Pantera Giovanni Valacchi chiesto dal sindaco prima della cena nella Sala delle Lupe. Sessanta secondi intensi, da brivido. Intimi. "Sarebbe stato orgoglioso e fiero di questa iniziativa", le parole di Franco Ghelardi, attuale capitano di Stalloreggi, al termine del raccoglimento. Un velo di tristezza ma il Palio è memoria. E’ ricordo vivido di chi ne è stato protagonista. Questo l’incipit di un momento speciale, la cena offerta dai capitani vittoriosi ai colleghi, compreso chi ha passato il testimone durante l’anno. Come dono Jacopo Gotti del Drago e Massimo Bari del Leocorno hanno scelto un senesino trasformato in portachiavi dalle mani d’oro dei Bianciardi.
"Sono stato priore e adesso capitano – osserva Bari –, il ruolo di Contrada è difficile ma ciò che fai traspare, quello del dirigente paliesco non sempre consente di valutare quanto ha lavorato con dedizione una dirigenza. Io sono stato fortunato ad avere invece il risultato tangibile". Bari invita inoltre a coltivare un rapporto di rispetto e collaborazione fra Comune e capitani che consente, visto che il Palio è complesso e si possono creare situazioni delicate, di fare tutto al meglio". Conferma il "rapporto di affetto" fra Pantaneto e Tittia dopo il successo con Violenta da Clodia "che riprenderei a luglio. Favorevolissimo ai migliori, quest’anno ci sono anche gli esordienti del 2022 che potrebbero aver fatto passi avanti".
"Ero il più giovane fra i capitani, adesso c’è Giulio (Bruni della Lupa, ndr), ho dunque cercato di ’rubare’ ai colleghi. Nessuno di noi lavora più di un altro, vince sempre il più fortunato", riconosce Gotti del Drago. A cui il successo di Provenzano ha regalato "sensazioni indelebili, sono io che devo ringraziare il popolo per avermi eletto e dato questa opportunità". I rapporti con Tittia? "Ottimi, di piena fiducia. In Giovanni – sottolinea – ho scoperto un professionista serio e una persona fantastica". Getta uno sguardo al 2 luglio, il Drago non corre di diritto: "Una Carriera che m’intriga. Mi piacerebbe esserci? Sì ma anche vedere cosa succede. Potrebbero verificarsi cose nuove e il Palio cambiare un’altra volta. Se lo augurano in molti per mettere un po’ di pepe. C’è un bel lotto di cavalli, siamo tutti rimasti colpiti da alcuni magari poco considerati che sono venuti avanti. Il biennio di stop aveva inciso, un anno gli ha fatto tanto. E poi il Palio non è una corsa regolare, ci può stare tutto. Comunque sia, a prescindere da chi uscirà a sorte, il 29 giugno ci si diverte di sicuro". Sostiene "che sarà una di quelle Carriere in cui vedremo le Contrade impegnate in prima linea mettendoci del loro nelle scelte, i dirigenti dovranno prendere decisioni importanti. Se fuori a luglio osserverò bene perché tutto sarà propedeutico per agosto: non vinciamo da 22 anni per l’Assunta".