PAOLA TOMASSONI
Cronaca

La Cgil a Unistrasi: "Libertà sotto attacco, alziamo la nostra voce"

Il segretario generale Landini alla ’assemblea delle assemblee’ di Siena. La campagna referendaria per "non lasciare che gli altri decidano per te". Il rettore Montanari: "Anche la nostra Università è in rivolta contro i tagli".

In alto un momento dell’assemblea, sopra il rettore Montanari saluta Landini

In alto un momento dell’assemblea, sopra il rettore Montanari saluta Landini

"Benvenuto compagno segretario" dice Tomaso Montanari aprendo l’assemblea delle assemblee di Cgil Siena - dedicata alla campagna referendaria in corso –, ieri nell’aula magna dell’Università per Stranieri. Un’aula piena di rappresentanti e iscritti a tutte le sigle del sindacato, arrivati per ascoltare l’atteso ospite, il segretario generale Maurizio Landini.

"In te si riconosce l’Italia che non si rassegna – inizia il rettore Montanari –. Anche questa università è in rivolta: il 16 dicembre abbiamo ospitato il congresso delle Società scientifiche riunite contro i tagli ministeriali; abbiamo istituito e messo nello Statuto l’Osservatorio sulla precarietà. Perché il 48% del personale docente dell’università italiana oggi è precario. E l’Università è anche sotto attacco da parte degli Usa, con Elon Musk che sostiene che a scuola bisogna fare e non pensare.Carlo Rosselli, cui è intitolata la piazza antistante l’ateneo, diceva che siamo antifascisti perché l’umanità è unica, non si divide con cannoni alle frontiere".

Dopodiché sfilano gli interventi di 14 delegati delle sigle Cgil e rsu, che presentano i nodi di ogni categoria lavorativa e inneggiano "alla lotta". Il finale è affidato al segretario Landini, che inizia con l’accenno ad un’altra mobilitazione in corso, quella dei magistrati: "Il principio di partenza è che la legge deve essere uguale per tutti; e la magistratura indipendente dal potere politico del momento".

Quindi parte un’appassionata lezione su democrazia e libertà: "Oggi in Italia libertà e democrazia sono sotto attacco - dice il segretario generale Cgil – e messe in discussione. Come insegnava Don Milani ci sono solo due armi nobili per far sentire la voce: lo sciopero e il voto. E queste dobbiamo usare. La libertà pensata dalla nostra Costituzione è giustizia sociale, solidarietà; invece oggi l’idea dominante è quella della libertà di mercato, del profitto. E la precarietà è il risultato di questo ribaltamento culturale. Un tempo, in realtà almeno 25 anni fa, esistevano leggi che tutelavano il lavoratore, a partire da quella che vietava l’intermediazione di manodopera, che oggi invece è legalizzata. E con gli ultimi provvedimenti di questo Governo in Italia un imprenditore può non avere alcun dipendente, ma interinali, subappalti e così via. Lo sfruttamento del lavoro è legalizzato e la precarietà mette i lavoratori in competizione fra loro. In 25 anni, con governi di centrosinistra e di centrodestra, è passata l’idea della precarietà come modernità, flessibilità. Bisogna rimettere il lavoro al centro e la ’rivolta’ è la cosa più moderata che possiamo fare".

Eccoci al dunque: la Cgil porta avanti 5 quesiti referendari per cui saremo chiamati a votare fra maggio e giugno. ’Il voto è la nostra rivolta’ per cambiare l’Italia, dice lo slogan. "La Cgil esiste se di fronte alle ingiustizie ci si arrabbia e ci si oppone (il termine usato da Landini è un altro). Portare a votare 25 milioni di italiani (raggiungendo il quorum) non è semplice, ma è chiaro che va fatto. I diritti esistono perché quelli che non li avevano si sono battuti per averli. E’ nel dna della Cgil batterci per la democrazia e la libertà, costruite da lavoratori e non da imprenditori. E’ ora di cogliere il necessario cambiamento, si difende la democrazia solo praticandola. Esercitiamo il diritto di voto, che nel referendum non va ad un partito, ma è per noi stessi. Qui importante non è partecipare ma vincere: non dobbiamo resistere ma cambiare il sistema, quel modello imprenditoriale che poggia sulla precarietà. E’ una battaglia sociale e culturale, contro l’autoritarismo che sta diventando di governo in molte parti del mondo".

Paola Tomassoni