"Una gioia, sono molto contento. E’ una Civetta dal sapore antico", ammette il capitano Roberto Papei. Il Castellare ha deciso ieri che continuerà a guidare la Contrada nel biennio 2025-2025.
Perché ’sapore antico?’.
"Tanti amici, tanta gente che mi vuole bene. Ci sono state meno cancellature, più consensi. Ben 319 votanti, sono passato con circa il 64%. La Contrada, consenti il paragone, è per me un po’ come la Roma per Ranieri: un amore che non finisce mai. Quando chiama sono sempre disponibile. E felice di ripartire e di rimettermi in gioco. Spero di riuscire a vincere, è quello che mi manca in un percorso di vita con tante cose belle. Il Palio sarebbe la ciliegina, il coronamento".
Lo staff cambierà?
"Il gruppo lo svelo all’insediamento, il 9 dicembre".
Ripartenza: anche dai fantini a cui ha già dato il giubbetto?
"Sicuramente. E’ stato fatto un lavoro di due anni, cercando di stringere ancora di più i rapporti. Ho montato un giovane a luglio e agosto, Tamurè e Bellocchio. Sono molto contento della scelta, al di là dell’esito. Per Federico (Guglielmi, ndr) mi dispiace perché rischia la squalifica. Qualora dovesse essere confermata non sarà a disposizione. Però la Contrada riacquista Carburo, c’è Gingillo. Fantini da sempre vicini. Poi Scompiglio. E non nascondo il desiderio di aprire anche con l’altra parte, Tittia e Brigante. Professionisti che stimo. Anche se la Civetta non ha usufruito del loro lavoro nel 2024 ho un bellissimo rapporto con entrambi che spero sia contraccambiato".
Interessante.
"Rispetto all’anno scorso il ventaglio è più ampio. Potrei dire Tonino Mula, Chiavassa, nomi che abbiamo sempre attenzionato. Se la Civetta avrà la fortuna di uscire a sorte c’è una rosa maggiore per vari motivi, dai rapporti alle squalifiche".
Come si fa a stare in due schieramenti diversi?
"Mai posto il problema, ho montato Guglielmi e Bruschelli. La Contrada punta sul fantino che ha la sua stessa voglia di vincere. Fermo restando che c’è un’avversaria da tenere d’occhio, la Civetta è apertissima. Non una frase fatta, la verità".
La vittoria di Velluto che cambia?
"Tanto. I capitani e le Contade devono smetterla di pensare che un fantino che magari ha corso 10 anni fa e ha perso per varie ragioni non sia più in grado di correre nel 2025. Sbagliato. Come è errato il pensiero nei confronti dei cavalli: vanno presi i migliori. Perché più esperti, danno la possibilità di trascorrere 4 giorni di gioia. Soprattutto hai la ’macchina’. Meglio un giovane che vuole emergere ed un cavallo buono, che un big senza appunto la macchina che va bene".
Mossiere e rincorsa: bisogna riparlarne?
"Al riguardo parla il decano. Per quanto riguarda la mossa la Civetta doveva guardare il Leocorno per cui finché non era fuori posto non saremmo entrati".
Scompiglio e Tittia le punte?
"Loro, insieme a Gingillo, sono i big. Tutti aspirano a poterli montare e a far sì che non vadano nell’avversaria, anche se personalmente sono più per l’attacco. Scompiglio e Gingillo erano più vicini, Tittia più difficile ma l’aspirazione sarebbe di aprire la porta a tutti e tre. Nessuna preclusione".
Laura Valdesi