Ogni anno la città di Pienza ospita iniziative espositive degne di nota. Le mostre di pittura in particolare, tengono viva una tradizione che da alcune stagioni sta assumendo evidente valore culturale. Viva e attuale testimonianza di un prezioso impegno istituzionale è l’esposizione, ospitata attualmente fin oltre le prossime festività natalizie, nei locali del Museo della città (Conservatorio San Carlo Borromeo). La mostra è incentrata sul patrimonio artistico e quindi sulla splendida collezione appartenuta a Leone Piccioni, intellettuale, critico letterario, docente universitario, dirigente Rai scomparso due anni fa. L’esposizione in corso ‘Da Morandi a Burri. Mio vanto, mio patrimonio’ è un chicca, un originale viaggio estetico nell’arte italiana del primo e del secondo Novecento, testimoniata dalla magnificenza artistica di Morandi, Burri, Capogrossi, Carrà, De Pisis, Dorazio, Fontana , Maccari, Morandi, Morlotti, Rosai, Sciltian, Venturi, oltre a Ceroli, Fioroni, Gentilini, Mafai, Manzù, Grosz, Fautrier, Sutherland e a Sbarluzzi, Formichi, Paolucci, maestri e artisti pientini amici di Piccioni. I figli hanno voluto la mostra a Pienza e per Pienza, in nome di un rapporto familiare profondo con la città e con la Val d’Orcia, capace di suscitare emozioni, di dare occhi al cuore ‘attraverso spettacoli naturali, contrasti di luce quando il cielo è terso, luci che di notte si disseminano a presepe nel paesaggio’ come confessa con sentimento poetico la figlia di Piccioni, Gloria, in una delle pagine introduttive del catalogo.
Gianni Resti