
Montalcino è finito ormai da anni nella lista dei desideri di molti: investitori, produttori di altre regioni e di altri Paesi, gruppi del lusso, innamorati di una denominazione capace di catalizzare una bella fetta degli investimenti destinati ad acquisizioni e fusioni nel settore vino. L’ultima trattativa resa nota da Winenews ha portato a Montalcino Enrico e Marco Faccenda, fratelli del vino del Piemonte alla guida di Cascina Chicco, che affonda le radici nel Roero. A Montalcino hanno acquistato La Crociona, nell’areale de ‘La Croce’, tra Montalcino e l’Abbazia di Sant’Antimo, a due passi dai vigneti di Biondi-Santi, che conta su 5 ettari vitati, di cui 3,5 a Brunello (valutati, da WineNews, tra i 750.000 e 1 milione di euro ad ettaro) e 1 a Rosso di Montalcino, oltre a mezzo ettaro a Igt non ancora in produzione, da cui ogni anno, in media, vengono prodotte 21mila bottiglie di Brunello di Montalcino e 8mila di Rosso di Montalcino; la cantina di 1.300 metri quadrati; l’agriturismo, con 7 piccoli appartamenti, una piscina e un ristorante.
"A portarci a Montalcino - racconta, a WineNews, Enrico Faccenda, alla guida di Cascina Chicco - sono stati la bellezza dei paesaggi, l’attenzione che c’è per il territorio a livello internazionale, la grandezza dei suoi vini, l’incontro con una famiglia, i Nannetti, con cui siamo subito entrati in sintonia, ma anche l’ambizione di costruire un futuro per le prossime generazioni. Io e mio fratello siamo due enologi, e la sfida del Sangiovese è assolutamente affascinante, ma La Crociona e Cascina Chicco resteranno due realtà separate, ben distinte e con una loro identità.