La donna imprenditrice . Valore aggiunto in azienda

Successo per l’iniziativa promossa dalla delegazione toscana di Aidda "L’associazione può essere di aiuto alle giovani che provano a fare impresa".

La donna imprenditrice . Valore aggiunto in azienda

Un momento dell’iniziativa della delegazione Toscana di Aidda in Confindustria

"Si può fare impresa in modo diverso, perché il benessere, lo stato di salute, dell’attività parte dal benessere di chi vi lavora". E nessuno come una donna può avere attenzione a tutto ciò che ruota attorno al lavoro, dall’ambiente ai rapporti sociali e umani di chi lavora, all’interno di un’azienda come di una attività familiare, dall’industria alla piccola impresa commerciale. Questo il messaggio del convegno ’La donna imprenditrice nel panorama contemporaneo’ promosso dalla delegazione Toscana di Aidda-Associazione imprenditrici e donne dirigenti di azienda –, tenutosi ieri nella sede di Confindustria a Siena, alla sua terza edizione.

"Quando si parla di impresa non si parla solo di bilancio, ma di cura dell’ambiente dove si lavora, attenzione verso i lavoratori – inizia Costanza Conti, della delegazione toscana Aidda –. Una donna nel management è un valore aggiunto, un punto di vista diverso, più sensibile e lungimirante. Sono alla guida di un’azienda metallurgica di famiglia, abituata a stare al tavolo con gli uomini".

Imprenditoria femminile intesa non come attività di ’nicchia’ ma come frutto di quella ’marcia in più’ che una donna sa ingranare, anche in una società dove il mondo degli affari, dell’economia è da sempre maschilista. "La donna ha sempre fatto impresa – dice Paola Butali, presidente regionale Aidda –, ma oggi siamo più forti. La donna è abituata a prendersi cura della famiglia, dei figli e della casa e contemporaneamente anche degli affari, del lavoro. Tutto questo per dire che il tetto di cristallo può essere raggiunto e superato".

"Ci sono manager con esperienza, ma anche tante giovani imprenditrici – prosegue Butali –, che con caparbietà e competenza portano avanti affari di famiglia ma anche idee innovative, startup. Il messaggio che promuoviamo e diffondiamo con questi confronti sui vari territori è che ognuno è imprenditore di se stesso, ma anche che non siamo più sole, l’Associazione può essere di aiuto, supportare le giovani che provano a fare impresa: dalle pratiche iniziali al supporto durante tutto il percorso".

Il seminario di ieri in Confindustria ha visto l’intervento delle socie di Aidda e di relatori ospiti su vari fronti: dalla sfida di sempre, su come conciliare lavoro e famiglia, al benessere e salute nell’ambiente di lavoro, a quella nuova e attualissima dell’apporto dell’intelligenza artificiale nell’attività. Hanno portato il loro contributo, insieme ai vertici Aidda – la presidente nazionale Antonella Giachetti e la delegata provinciale Susanna Rinaldi – il neuroscienziato presso Vetica Emanuele Schioppa, Amira Makhlouf fondatrice di Extraordinary speakers, Samantha Venero proprietaria del Podere Ferrale, l’odontoiatra Elena Speranza Moll, Franco Cracolici docente della Scuola di agopuntura tradizionale cinese, Ambra Passero amministratore di Kalimero marketing e comunicazione e Antonietta Panarelli imprenditrice di Pianigiani rottami.

Paola Tomassoni