REDAZIONE SIENA

La dura legge del mercato. La multinazionale stacca la spina ai congelatori

"Oltre 110 milioni di investimenti tra cottura da incasso, ricerca e sviluppo. Al via il processo per la possibile reindustrializzazione in viale Toselli".

Il piano industriale di Beko Europe? "Una soluzione concreta che permetterà una presenza stabile e di lungo periodo in Italia, grazie a un assetto che riflette le mutate condizioni del mercato globale". Così la multinazionale che fa riferimento al "difficile scenario competitivo cui il settore è sottoposto in Europa per la concorrenza dell’Estremo Oriente (in particolare della Cina) e al mutato livello di domanda che ha condotto a una capacità produttiva di alcuni stabilimenti significativamente al di sotto del necessario equilibrio economico-finanziario".

I numeri parlano chiaro: "Gli stabilimenti italiani operano al di sotto del 40% della capacità installata e generano perdite annue significative, nell’ordine di decine di milioni di euro, da oltre sette anni – hanno spiegato Ilyas Kil, direttore delle Operazioni Industriali di Beko, affiancato dal direttore Risorse umane Fabio Colombo e dal direttore Relazioni esterne Maurizio Sberna –. L’obiettivo del piano è preservare una solida base manifatturiera in Europa, con la strategicità delle attività italiane". La scommessa dei turchi è sulla categoria Cottura. Complessivamente, gli investimenti in nuovi prodotti e nell’innovazione ammontano a oltre 110 milioni di euro.

"Negli stabilimenti di Melano (An) e Cassinetta di Biandronno (Va) saranno localizzate produzioni di nuovi prodotti a marchio Beko, attualmente non presenti nel portafoglio globale. In Italia – è stato annunciato – saranno inoltre confermate le attività chiave per Beko Europe negli ambiti di Risorse Umane, Marketing, Supply Chain, It, Ricerca e Sviluppo (R&D), e Modularity". Poi il riferimento alla refrigerazione: "Il sito di Siena non sarà destinatario di ulteriori investimenti, a causa della strutturale perdita di competitività e delle perdite operative accumulate negli ultimi cinque anni nell’ordine delle decine di milioni di euro – stato spiegato –, nonostante significativi investimenti realizzati nella categoria dei congelatori orizzontali". Stessa situazione per il settore del lavaggio a Comunanza (Ap): "Per entrambi i siti verranno esplorati tutti i possibili percorsi per individuare partner che possano attuare un processo di reindustrializzazione, con l’obiettivo di favorire la riconversione delle attività produttive". Tagli anche aIl sito di frigoriferi da incasso di Cassinetta di Biandronno (Va), dove sarà avviato un ridimensionamento delle attività produttive, mantenendo attiva la produzione per tre delle cinque linee attuali. Complessivamente, gli esuberi relativi alle unità produttive interessate di Cassinetta, Siena e Comunanza sono stimati in 1.151 unità. Il piano prevede altresì l’efficientamento dei modelli organizzativi degli attuali assetti produttivi per le fabbriche di forni da incasso e microonde da incasso di Cassinetta di Biandronno e per quella di piani cottura da incasso di Melano (An), che beneficeranno di investimenti in automazione ed efficienza dei processi. L’azienda si è impegnata a "collaborare per mantenere le produzioni attive e continuare ad assorbire le significative perdite generate dagli stabilimenti di Siena, Comunanza e Cassinetta fino alla fine del 2025. Inoltre Beko Europe "è da subito disponibile ad avviare un tavolo con Governo e parti sociali per individuare le soluzioni più idonee a minimizzare le conseguenze del piano sull’occupazione".

C.B.