REDAZIONE SIENA

La dura legge del ‘non gol’. Questo Siena è condannato a soffrire

Quando vedi giocare la Robur hai una doppia sensazione a metà strada tra il bene e il male. Se è...

Quando vedi giocare la Robur hai una doppia sensazione a metà strada tra il bene e il male. Se è in giornata può giocarsela con qualsiasi avversario di questa serie D, ma con la stessa semplicità quando non è al top anche cedere alle squadre meno quotate del girone. Capita dunque di fare una figuraccia con il Trestina, ma anche di espugnare il terrero di un Follonica Gavorrano di qualità e in ripresa. Insomma, tutto e il contrario di tutto ma con un unico comune denominatore: la dura legge del gol, anzi la dura legge del ‘non gol’ per storpiare il titolo della famosa canzone di 883.

Questa Robur segna poco, davvero troppo poco, e anche quando le occasioni fioccano metterla in fondo al sacco è un problema. E allora anche partite dominate come quella di ieri rischiano di avere un finale beffardo, con il piedone di Morosi ad evitare il pareggio in pieno recupero. Al minuto 93 il Siena doveva avere un paio di gol di vantaggio e invece nel tabellino oltre alla zampata vincente di Boccardi c’erano soltanto tante occasioni fallite e il rischio concreto di pagare un prezzo alto a certi sprechi. E chi scrive ha la forte sensazione che nella rosa bianconera l’istinto del vero bomber da area di rigore non ce l’abbia nessuno e che il vivere alla giornata, in zona gol, sia un qualcosa da trascinarci dietro fino al termine della stagione, a meno che non arrivi qualche cosa di pesante e al momento impensabile dal mercato.

Per fortuna a Bagno di Gavorrano è andata bene anche con una sola rete e nonostante una classifica che continua a non essere il massimo si può guardare al fanalino di coda Fezzanese in arrivo al Franchi domenica prossima con un pizzico di fiducia. Non di più mi raccomando.

La domenica bianconera è comunque scivolata via tranquilla.

Nonostante, per chi non era sul campo per destinazione ma davanti allo schermo, immagini spesso oscurate, azioni al rallentatore come una moviola anni ’70 e un commento a momenti reso incomprensibile dal segnale ballerino ma poi deciso ad assegnare un rigore fantasma ai padroni di casa. Sì, abbiamo sofferto anche alla televisione come quelli che giocavano.