ROMANO FRANCARDELLI
Cronaca

La festa del patrono. Santo Geminiano

Una solenne celebrazione che si terrà in chiesa venerdì 31 gennaio alle 18 con le autorità.

La reliquia di Santo Geminano è custodita nella cappella del Duomo di San Gimignano

La reliquia di Santo Geminano è custodita nella cappella del Duomo di San Gimignano

Venerdì 31 gennaio la città delle torri ricorda il santo patrono San Gimignano, vescovo e patrono della città di Modena e partono di Pontremoli. Tre comunità in festa con il loro protettore Santo Geminiano. Uomo di profonda fede vissuto nel quarto secolo di famiglia romana fu diacono del vescovo Antonio e chiamato alla corte di Costantinopoli per guarire la figlia dell’imperatore Gioviano. Presente al concilio dei vescovi del nord Italia presieduto da Sant’Ambrogio per condannare l’eretico Gioviniano. L’alto prelato è stato fra l’altro impegnato con altri vescovi della Romagna da Forlì a San Ruffillo di Forlinpopoli a San Gaudenzio di Rimini per combattere l’eresia ariana.

Dentro le mura il Vescovo Geminiano si ricorda per la reliquia (un dito della mano) custodita cappella del Duomo. E si racconta; durante le esequie a Modena il 31 gennaio intorno al 393 un chierichetto della Valdelsa nel vedere brillare il gioiello cercò di sfilare l’anello ma con l’anello si trovò nella mano una parte della falange e fuggito dal sacrilego gesto nella pieve del borgo dentro le mura. L’anello fu restituito alla chiesa di Modena, la reliquia restò in duomo nella cappella che porta il nome del patrono. Il racconto.

Festa dunque in chiesa, venerdì alle 18, con solenne concelebrazione presieduta dall’abate ordinario di Monte Oliveto Maggiore Don Diego M. Rosa alla presenza delle tre delegazioni ufficiali e gonfaloni della città di Modena, Pontremoli e San Gimignano, dell’ordine equestre del santo sepolcro di Gerusalemme e la Confraternita di San Geminiano di Modena le autorità con il popolo delle torri del Santo Patrono San Gimignano.

Romano Francardelli