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La fuga dalle scuole di Medicina: "Incentivi per studiare a Siena"

Il rettore Roberto Di Pietra accetta l’invito del Comune e auspica interventi per attrarre i neolaureati

Il rettore dell’Università degli Studi di Siena Roberto Di Pietra

Il rettore dell’Università degli Studi di Siena Roberto Di Pietra

"L’auspicio è che l’iniziativa dell’amministrazione comunale possa identificare delle forme di incentivo e di intervento che stimolino i laureati in Medicina e Chirurgia a scegliere le specializzazioni in sofferenza, preferendo Siena ad altre destinazioni. Servono proposte concrete in questo senso che speriamo si possano trovare". Così il rettore Roberto Di Pietra interviene sulla vicenda delle scuole di specializzazione di Medicina, in sofferenza in termini di iscrizioni in tutte le università italiane, tanto più a Siena dove l’area medica è da sempre l’ambito scientifico d’eccellenza e più attrattivo per gli studenti.

"Le 33 Scuole di specializzazione dell’ateneo – prosegue il rettore – sono importanti per lo sviluppo delle carriere professionali che da queste derivano e per il futuro delle attività in numerose aree dell’AouSenese", visto che gli specializzandi svolgono attività clinica durante gli studi al policlinico e sono i prossimi professionisti dell’ospedale.

Le assegnazioni, al primo turno, per il prossimo anno delle specialistiche vedono alcune scuole disertate: su tutte, l’ Emergenza-urgenza, che forma i medici di Pronto soccorso e 118, ancora senza iscrizioni; ma faticano anche Microbiologia e Patologia clinica, oltre a Chirurgia generale. Dal quadro fornito dal professor Francesco Dotta, prorettore alla sanità, emerge che al momento le 33 scuole senesi hanno assegnati 165 posti dei 276 totali e che, nonostante lo scorrimento delle graduatorie da qui a Natale, circa un terzo delle borse di studio potrebbero essere non utilizzate.

Qui la convocazione, da parte degli assessori Giordano e Giunti, per il 14 ottobre dei vertici dell’ateneo e delle Scotte, con l’obiettivo di capire il da farsi: "Vi sono situazioni di contesto e di livello nazionale – sottolinea il rettore Di Pietra – che rendono alcune Scuole meno attraenti di altre, a causa dei limitati sbocchi occupazionali nel mondo delle libere professioni e per i rischi professionali ad esse legati". Il riferimento è sicuramente all’Emergenza-urgenza, snobbata dai neolaureati per la mancanza di prospettive di carriera, per condizioni di lavoro e oggi anche per le sempre più frequenti aggressioni, tutti vincoli che non rendono attrattiva la fondamentale professione medica.

Paola Tomassoni