
Da sinistra Francesca Betrò e Giulia Porcelli della Pubblica assistenza di Colle con. Giulia Dema della Pubblica di Castelnuovo
di Laura Valdesi
SIENA
"Il momento più toccante? Quando abbiamo visto passare il feretro di Papa Francesco. Capisci che non si torna più indietro. E’ l’addio. Hanno applaudito, come durante la messa. Sì, è stato un istante forte", confessa Giulia Dema. Da cinque anni volontaria della Pubblica assistenza di Castelnuovo Berardenga, nella vita ricercatrice per un’azienda di vaccini oltre ad occuparsi dell’amministrazione in una clinica veterinaria, ha detto subito sì ad andare a Roma. "Siamo tutti volontari in famiglia, genitori, suoceri, il mio fidanzato che per motivi di lavoro non è potuto venire", spiega mentre è ancora in servizio in piazza del Sant’Uffizio. "Sono partita venerdì e torno domani (oggi, ndr), siamo un equipaggio sanitario. Ci sono io di Castelnuovo e due colleghe della Pubblica di Colle Val d’Elsa", spiega.
E’ stata una giornata lunga e intensa.
"Siamo entrati in servizio alle 7.30 prestando assistenza a chi ne ha avuto necessità. Finchè ha continuato a soffiare il vento tutto bene, poi quando ha smesso il sole si è fatto sentire. Picchiava forte. Diversi fedeli si sono sentiti male, colpi di calore. Ci siamo occupati di sei persone che comunque si sono presto riprese".
Eravate in un punto dove da un lato passavano i grandi del mondo e dall’altro disabili, stampa e sacerdoti. Avete visto qualche personaggio importante?
"Siamo rimasti colpiti dal calore con cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ci ha salutato. Come pure la moglie Melania. Ci hanno guardato negli occhi alzando il braccio nella nostra direzione, la loro auto procedeva lentamente".
Che atmosfera c’era in piazza San Pietro.
"Intensa. Tantissimi ragazzi, complice anche il Giubileo dei giovani. C’erano persino di 10 anni. Sono rimasta sorpresa perché avvicinarli a certi valori, la solidarietà e il volontariato, so bene che oggi non è semplice".
C’è un flash del giorno dei funerali che le è rimasto impresso?
"Una ragazza che piangeva tantissimo. Mi sono avvicinata per chiedere se aveva bisogno di qualcosa, si è girata spiegando che era veramente un giorno triste. Appariva molto turbata. C’è stata poi una grande partecipazione emotiva durante la messa, seppure sempre composta".
Avete visto persone della nostra provincia?
"La mia collega di Colle ha salutato il parroco, don Acampa".
La cosa che porterà con sè per sempre di questa esperienza?
"Che faccio volontariato perché ci credo. Anche se a volte abbiamo ricevuto risposte infelici da parte delle persone. C’è chi ci ha rimproverato ’voi chi siete per dirci che qui non si passa’. Ma sono felice del servizio, mi fa sentire bene".