PAOLA TOMASSONI
Cronaca

La lectio di Paola Caridi su Gaza: "Restituiamole la sua lunga storia"

Il messaggio di Suad Amiry, che a ottobre riceverà la laurea ad honorem .

Il messaggio di Suad Amiry, che a ottobre riceverà la laurea ad honorem .

Il messaggio di Suad Amiry, che a ottobre riceverà la laurea ad honorem .

Con i ‘I mille sicomori di Rafah’ la saggista e giornalista Paola Caridi tiene la sua lectio inaugurale alla Stranieri, una lezione fra storia e informazione a Gaza, laddove l’una è cancellata e l’altra negata. "Occorre raccontare Gaza - inizia –, luogo costretto, blindato, invisibile. E ora distrutto. Occorre riempire un vuoto culturale. Le immagini delle distruzioni ci sono sempre state, sui social, grazie ai giornalisti palestinesi di Gaza. Una gran parte di loro, 205, ha sacrificato anche la vita per documentare ciò che sta avvenendo dentro il luogo più blindato del mondo. Ora, nella tregua più fragile del mondo, i droni mostrano l’indescrivibile. La cancellazione di Jabalia, di Rafah, di Khan Younis, di quartieri interi di Gaza City, in un elenco infinito di azzeramento urbanistico, naturale, della memoria. Potrei raccontarli questi quindici mesi. Vorrei, invece, dare a Gaza ciò che le è stato negato, da decenni. La sua storia, lunghissima. Gaza è la città che da almeno 3.500 anni porta lo stesso nome. Come gli alberi, le città fondano le loro radici. Gaza è sempre stata lì. Più di mille anni fa, pochi anni prima dell’anno Mille, c’erano mille sicomori che segnavano, a destra e a sinistra, la strada che a nord di Rafah andava verso Gaza. I sicomori non ci sono più sulla strada antica e la loro assenza è parte integrante di una storia negata".

Caridi legge anche il messaggio affidatole da Suad Amiry alla quale l’ateneo conferirà la laurea ad honorem ad ottobre: "’Ricordatevi di Gaza’: aiutiamo Gaza a diventare di nuovo abitabile. Riportiamo la vita a Gaza".