REDAZIONE SIENA

La ’lectio’ di Preziosi: "Professionalità ed etica le bussole nell’era del digitale"

Dopo il direttore del Tg2 il rettore del Magistrato ha invitato "ad un’assunzione di responsabilità superando le differenze".

Dopo il direttore del Tg2 il rettore del Magistrato ha invitato "ad un’assunzione di responsabilità superando le differenze".

Dopo il direttore del Tg2 il rettore del Magistrato ha invitato "ad un’assunzione di responsabilità superando le differenze".

di Laura ValdesiSIENA"No alle fake news". E ancora: "Raccontiamo i fatti belli e positivi". "Essere giornalista richiede una fortissima assunzione di responsabilità". Come diceva Enzo Biagi, "la dote più importante per un professionista dell’informazione è l’umiltà. Non siamo noi protagonisti dei fatti, li raccontiamo e basta". Parole, queste ultime, pronunciate durante un’intervista rilasciata ad Antonio Preziosi, direttore del Tg2. Che le ha citate ieri in conclusione della lectio magistralis per il Capodanno senese. Dove, oltre all’impegno dei giornalisti a fornire ai cittadini "la cassetta degli attrezzi per difendersi" e non affogare nel fiume di informazioni della rivoluzione digitale che impone un vaglio di verità, Preziosi cita il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha evidenziato come sia singolare che ad un ruolo tanto significativo delle piattaforme digitali corrispondano minori obblighi "con la tendenza del tutto inaccettabile dei protagonisti a sottrarvisi". I giovani? "Traghettatori dell’informazione verso le nuove frontiere". Il direttore del Tg2 invita "ad imparare da sogni e progetti di chi è nato con i piedi saldamente piantati nell’era digitale, lasciando loro i concetti che hanno ispirato il nostro cammino che non sono desueti ma tornano attuali" in questo momento storico. Dove "etica e professionalità sono le bussole che devono orientare la nostra navigazione". Forte l’applauso che accoglie la declinazione di questi concetti accompagnata da episodi. Quando nel 2013 circolava il nome del nuovo Papa dopo il passo indietro di Benedetto XVI in diretta Rai Preziosi non cedette alla pressione di anticiparlo, infatti si rivelò poi sbagliato.Il concetto di "assunzione di responsabilità" è al centro anche del discorso di Emanuele Squarci, rettore del Magistrato delle Contrade. Che invita ad agire in tale direzione "nel segno dell’impegno a perseguire e difendere il benessere e l’interesse generale della Festa superando le legittime e fisiologiche differenze in nome di quei valori di cui ci sentiamo portatori". In avvio ha sottolineato "come il nostro piccolo mondo s’incontra con uno assai più grande che tende a fagocitarci. E che guarda con interesse una realtà diversa ma, spesso, lo fa con superficialità senza peritarsi di individuare gli aspetti graditi e quelli da respingere come se la nostra realtà fosse scomponibile, anziché considerarla nella totalità della sua essenza". Ribadisce con forza come le Contrade siano "un elemento di sicurezza sociale e civile" ricordando che il riconoscimento della tutela dello stato italiano sia "certificazione di qualità di un valore identitario percepito chiaramente nella città. Su di esso va costruita la difesa della nostra irrinunciabile ma sempre più insidiata e mal tollerata diversità", rivendica Squarci. Che in ultimo invita: "Lo spirito critico senese si applichi nella direzione della partecipazione e nella voglia di incidere nelle decisioni e nelle scelte piuttosto che in quella dannosa della polemica distruttiva. Nella faziosa armonia del professor Catoni il piatto della bilancia pende dal lato dell’armonia piuttosto che della faziosità". Ciò richiede un lavoro corale, questo l’appello, verso un impegno che non si spenda nell’attribuzione delle responsabilità ma in quello della ricerca delle soluzioni.