
"La lezione che viene dal passato. Hub internazionale di archeologia"
di Federica Damiani
"E’ la prima volta che archeologi e medici termali si confrontano" racconta Jacopo Tabolli, professore dell’Università per Stranieri di Siena e direttore scientifico dello scavo del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni. L’antico santuario dove sono stati rinvenuti i bronzi oggi esposti al Quirinale. Il volano per questa nuova iniziativa è stata proprio la scoperta del Santuario di San Casciano. Dopo gli altari, le monete e le statuette votive, sono stati rinvenuti anche strumenti medici, bronzi poliviscerali e statue di malati. Tutto ciò ha fatto pensare che, 2000 anni fa, il sacro in qualche modo si fosse unito alla medicina.
"Abbiamo presentato un progetto che ha vinto un finanziamento grazie al quale relatori italiani e internazionali presenteranno il 25, 26 e 27 settembre dati scientifici da scavo archeologico relativi alla medicina termale antica" ha spiegato Tabolli. Il dialogo tra archeologi, medici e professionisti attivi nella medicina termale, diventa un evento aperto al pubblico, costituisce un’esperienza unica nel suo genere, mai sperimentata prima. "La funzione della nostra Università – continua il professore - è quella di valorizzare la strada della mediazione culturale. Noi raccontiamo quello che vediamo, in questo caso una narrazione che ci illustra l’importante funzione della medicina negli antichi santuari termali. Per questo, grazie anche all’interesse delle amministrazioni comunali di Siena, Chianciano e San Casciano, abbiamo ricominciato a scavare in alcuni siti archeologici della a provincia, ricca di acque termo-minerali. Ad esempio nel sito romano di Mezzomiglio, il cui territorio è stato acquisito dal comune di Chianciano Terme e attualmente oggetto di un progetto di ricerca".
A San Casciano dei Bagni nel frattempo continua la campagna scavi i cui risultati verranno comunicati alla chiusura, circa a fine ottobre, direttamente dal Ministero della Cultura. "L’Università per Stranieri, a capo del progetto, si occuperà principalmente della parte scientifica. Siamo orgogliosi – dice il professor Tabolli – di aver portato a scavare questa estate 57 studenti e archeologi, arrivati da 18 università diverse. Il nostro intento sarà quello di creare a San Casciano dei Bagni un laboratorio culturale permanente, un hub universitario la cui importanza non sarà solo l’aspetto didattico ma anche l’impatto relazionale con la comunità locale e il paesaggio stesso. Si tratta di un progetto pilota".
Una scuola di formazione archeologica che avrà la vocazione di internazionalizzare il territorio senese, con attività di ricerca capaci di attrarre esperti e studenti da tutto il mondo durante tutto l’anno. Del resto la Toscana e in particolare le province di Siena e Grosseto sono le aree con il maggior numero di terme attive. Tanti gli attori che collaboreranno al progetto; dalle amministrazioni comunali, alla Regione e ai Ministeri della Cultura e dell’Università oltre a Federterme e alle singole realtà termali. Intanto si aspetta l’inizio dei lavori del Museo che dovrebbero partire a breve nel palazzo del ‘500 all’interno del centro storico di San Casciano e dove sarà possibile ammirare tutti i reperti rinvenuti nelle campagne scavi del Bagno Grande.