Il messaggio finale di un film francese, ‘Sulle ali dell’avventura’ è il titolo, recita più o meno così: "Non ereditiamo il pianeta dai padri, lo prendiamo in prestito dai nostri figli". Una visione che si addice alle terre di Siena e un’immagine che solo l’uomo può scalfire. In attesa dei dati del 2023 certificati della Regione in pubblicazione a fine mese tramite l’Agenzia Regionale Recupero Risorse, vediamo il quadro dei servizi ambientali nella nostra provincia, ovvero come conferiamo i rifiuti, con i dati della percentuale raggiunta dalla raccolta differenziata. Sul sito di Sei Toscana, nella pagina di ognuno dei 104 Comuni della Toscana Sud, sono pubblicate le percentuali della differenziata degli ultimi 5 anni, dal 2020 sino all’agosto 2024. Numeri dunque più recenti e aggiornati e che, alla fine dei conti, discostano poco dalle percentuali che la Regione certifica a fine ottobre. Visitando le pagine dei 35 comuni della provincia di Siena si vede subito che la differenziata continua a crescere in modo costante, con aumenti a doppia cifra in quei territori che, negli ultimi tempi, hanno visto una riorganizzazione dei servizi di raccolta da parte del gestore unico, grazie alla tecnologia su cui è stato investito e a quei cassonetti ad accesso controllato con 6card, che all’avvio tanto hanno fatto discutere, oltre ai nuovi mezzi adottati per la raccolta su strada. Entrando nel dettaglio, scorrendo la lista dei 35 Comuni in ordine alfabetico, ecco subito un territorio virtuoso, quello di Abbadia San Salvatore che è passato da 65,42% di differenziata del 2023 a quota 77,47 raggiunta nei primi otto mesi di quest’anno, proprio grazie alla riorganizzazione del servizio fatta l’anno scorso. Un balzo in doppia cifra, fino a oltre quota 70% di differenziata, è stato fatto dal Comune di Montepulciano, passato dal 57% a 71,60 attuale, con la riorganizzazione iniziata a fine 2023 e proseguita quest’anno che ha subito dato i suoi frutti; Colle Val d’Elsa è passata dal 54% del 2022 a 71,24 di oggi, con riorganizzazione iniziata nell’estate 2022; Monteroni d’Arbia ha fatto un balzo minore, ma in pochissimo tempo, passando quest’anno da 72,55 a 74,62 di differenziata; stesso discorso per Monticiano, che nei primi mesi di quest’anno è salito da 72,57 a quota 74,51; la svolta per Piancastagnaio è stata invece con la riorganizzazione fatta nel 2023 e il balzo della differenziata da 49,89 a 70,17, oltre 20 punti sopra; San Quirico d’Orcia è passato da 65,89% a 79,50, anche qui la riorganizzazione del servizio è stata l’anno scorso; riorganizzazione recente ma risultati già evidenti a Sovicille (68,50%); buon trend per San Gimignano passato dal 43% di differenziata del 2022 a 61,05 di oggi; il Comune di Poggibonsi ha compiuto la riorganizzazione già a metà 2022, dopodiché è arrivato l’assestamento fisiologico in alta quota, con 73,17% di oggi. Seppur la riorganizzazione del servizio non sia ancora passata dai loro territori, risultano già virtuosi, nel conferire in modo differenziato i materiali, i Comuni di Chianciano Terme (78,44%), Chiusi (77,48), Radicofani (76,96), Sarteano (74,51) e Torrita di Siena (72,21).Meno bene, proprio perché in attesa di riorganizzazione, Radicondoli (48,31%), Radda in Chianti (35,13), Gaiole in Chianti (35,67), Montalcino (41,92), Chiusdino (46,93), Cetona (44,31), Casole d’Elsa (39,05) e fanalino di cosa Castiglione d’Orcia a quota 23,96 di differenziata. Siena merita un discorso a parte: il capoluogo con l’attuale 62,06% di differenziata è a metà classifica, ma rispetto all’anno scorso (63,46) ha perso più di un punto percentuale. Va detto che nel giro di pochi anni, Siena ha visto crescere le percentuali di raccolta differenziata di circa 20 punti (dal 43% del 2019 al 63% del 2023), diventando il capoluogo più virtuoso dell’Ato Toscana Sud, poi lo stop nella crescita e la leggera flessione. Cosa è successo? Ci siamo stancati di differenziare? Fattuale è che il 20 novembre 2023 il Comune ha annunciato la sospensione della 6Card: se questo sia il motivo per cui dividiamo un po’ meno i rifiuti non si sa, certo l’apertura dei cassonetti non stimola più la buona pratica.
Paola Tomassoni