Sarà visitabile fino al 16 febbraio, a Montepulciano, al primo piano del palazzo comunale, la mostra "La marcia dei bambini" che espone le stampe in bianco e nero, opera del fotografo trentino Mauro Zorer, ispirate alla fuga dal fronte di guerra che, il 22 giugno 1944, in Val d’Orcia, mise in salvo trentadue bambini e numerosi sfollati, grazie alla coraggiosa azione di Iris Origo e di suo marito Antonio. Ma ci saranno poi ulteriori opportunità per ammirare la suggestiva rassegna che si trasferirà prima a Monticchiello, nel comune di Pienza, in coincidenza con l’anniversario della drammatica battaglia che, il 6 aprile ’44, vide sessanta partigiani fronteggiare circa duecento repubblichini, e poi a Chianciano Terme, per la celebrazione del 25 Aprile.
Si rafforza dunque il messaggio trasmesso dalla mostra curata dal giornalista e critico fotografico Sandro Iovine e nata da una visita di Zorer alla tenuta della Foce; in quella occasione l’autore dell’immagini conobbe la storia della sorta di ‘esodo’ orchestrato dagli Origo, dalla Val d’Orcia a Montepulciano, per sfuggire ad un fronte che si faceva di giorno in giorno più sanguinoso e pericoloso per la piccola comunità, e ne ha tratta ispirazione per le proprie opere. "La fotografia non può essere sempre storia, cronaca", afferma Zorer, che pure è diplomato in reportage. "Può essere il mezzo di comunicazione di suggestioni che nascono da storie o da ricordi. È il caso di questo lavoro, in cui ci sono il senso di protezione, la bellezza, la paura, la morte, ovvero i temi affrontati durante quel cammino verso la salvezza. Ho rappresentato i bambini negli alberi della Val d’Orcia e Iris Origo in un grande leccio – prosegue Zorer – e li ho ripresi dal basso, come può vedere la natura l’occhio di un bambino".
Accompagnate dai testi poetici di Elisa Ruotolo, le foto presentano una caratteristica di verità nella scelta della luce, essendo Zorer tornato più volte per effettuare le sue riprese ma dando possibilmente la precedenza al 22 giugno, la stessa data della fuga.