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La miopia non si ferma a vent’anni "Ma ora sappiamo come rallentarla"

Esperti a confronto sulle nuove terapie con il professore Gian Marco Tosi

Negli anni gli studi sulla miopia hanno dimostrato che si tratta di un problema sempre più comune nei paesi occidentali e non solo. Rallentarne gli effetti e gestirne la progressione sono stati i temi dell’evento ‘Insieme per la miopia – La gestione della progressione miopica’ organizzato dalla dottoressa Olivia Niccolini in collaborazione con Ottica Ricci al Grand Hotel Continental. Presenti molti specialistici tra cui il professore Gian Marco Tosi, direttore Uoc Oculistica Azienda ospedaliero-universitaria senese.

"Nei paesi occidentali – ha spiegato Tosi – ma anche Asia, il problema della miopia è particolarmente presente e la previsione è che sia in crescita per una serie di motivi, tra cui l’utilizzo fin da giovane età dei dispositivi digitali e la conseguente sedentarietà. Si tratta di fattori che sembra possano determinare una progressione della miopia a numeri molto importanti nei prossimi anni. La miopia assiale, ossia la presenza di un occhio più lungo del normale, è un discorso di quantità. Un occhio normale è lungo 23 millimetri mentre un occhio miope può arrivare anche a 34. Aumenta così anche il volume e questo determina una serie di situazioni e anomalie meccaniche, strutturali e funzionali".

Il problema di questo tipo di miopie sembra di importanti proporzioni nel sud est asiatico. "Si ma anche noi in Europa non siamo messi tanto meglio purtroppo. Il problemi maggiori ovviamente sopravvengono quanto ci si trova davanti ad una miopia elevata con pazienti già sostanzialmente ipovedenti".

L’età logicamente può incidere sulla progressione della miopia. "In passato si credeva che la crescita della miopia si fermasse intorno ai venti anni. In realtà quello che viene fuori dalla analisi dei dati è che se valutiamo la lunghezza dell’occhio nelle miopie importanti la progressione della stessa non si ferma durante tutta la vita. Sta prendendo corpo già in giovane età il trattamento della miopia per gestirne la progressione. I primi dati scientifici sono incoraggianti e evidenziano come, per un rallentamento significativo della miopia, è importante l’utilizzo di colliri e lenti a contatto specifiche che tramite variazioni di focalizzazione tra interno ed esterno dell’occhio hanno un ruolo nella riduzione della malattia".

g.d.l.