La mostra di Julio Le Parc: "Bello tornare in Italia"

L’artista argentino era ieri all’inaugurazione. Selezionate quasi 90 opere

La mostra di Julio Le Parc: "Bello tornare in Italia"

Il maestro Julio Le Parc

Alle pareti le sue opere, figlie dell’incessante ricerca e della sperimentazione che ha condotto durante tutta la sua vita artistica. Un’esperienza immersiva nei colori e nelle forme, nei movimenti, in contrasto con gli splendidi affreschi dipinti sui soffitti del Palazzo delle Papesse. Passato e presente, un connubio che rende unica la mostra "Julio Le Parc. The discovery of perception", l’esposizione che segna il ritorno in Italia del grande artista argentino, precursore dell’arte cinetica e dell’Op Art. Si muove nelle stanze abitate un tempo da Galilei, quando nel 1633 fu condannato dal Sant’Uffizio, accompagnato dal figlio Yamil, direttore del suo studio, e la curatrice della mostra, Marcella Beccaria. Classe 1928, è voluto esserci e prendersi il tributo di una carriera eccezionale. "Tornare in Italia è stata una grande emozione – ha detto Julio Le Parc -, questo Paese ha rappresentato molto per me, fin dall’infanzia, e ha influito nella mia arte. Lucio Fontana è stato un mio maestro. Anche vedere esposte le mie opere nelle stanze in cui ha soggiornato Galilei è emozionante: in lui hanno convissuto la scienza e l’intolleranza". Con opere che per la maggior parte provengono direttamente dal suo studio a Cachan in Francia, Le Parc offre ai visitatori un incontro diretto con il suo universo creativo dal 1958 ad oggi. Ad accogliere i visitatori Sphere verte (2016), un grande corpo sospeso, formato da una moltitudine di tessere di plexiglass verde che riflettono la luce. Nei suoi dipinti, disposti su due piani del Palazzo, infinite variazioni cromatiche e di forme, realizzate con 14 colori frutto della sperimentazione dell’artista, declinati anche in una serie di sculture in legno. E poi ancora lavori geometrici in bianco e nero e opere cinetico-luminose. "Abbiamo selezionato quasi 90 opere – spieha Marcella Beccaria – che tracciano il suo articolato percorso. Un’ampia visione di un artista rigoroso ma eclettico che ha fatto della sperimentazione il suo punto focale". Era tempo che Le Parc tornasse in Italia – dice il figlio Yamil – per poter continuare a influenzare e ispirare con la sua capacità di mettere in discussione e trasformare la nostra comprensione dell’arte contemporanea. Spero che questa mostra lasci un segno". Opera Laboratori guarda anche oltre: già annunciata una nuova esposizione, dedicata al fumettista Hugo Pratt.

Angela Gorellini