REDAZIONE SIENA

La multinazionale apre. Poi annuncia: "Valutiamo". Nuovo incontro a febbraio

"Disponibili ad aggiornare il piano di trasformazione delle attività industriali. I centri decisionali europei restano nel Paese, puntiamo su Ricerca & Sviluppo".

I manager Ilyas Kil, direttore delle Operazioni Industriali, con il direttore Risorse umane Fabio Colombo e il direttore Relazioni esterne Maurizio Sberna

I manager Ilyas Kil, direttore delle Operazioni Industriali, con il direttore Risorse umane Fabio Colombo e il direttore Relazioni esterne Maurizio Sberna

A rappresentare Beko Europe ieri al tavolo ministeriale c’erano ancora una volta i manager Ilyas Kil, direttore delle Operazioni Industriali, con il direttore Risorse umane Fabio Colombo e il direttore Relazioni esterne Maurizio Sberna, che hanno illustrato la posizione della multinazionale turca. Quello di ieri, molto atteso da sindacati e lavoratori, è stato il quarto incontro del tavolo istituzionale relativo al Piano di trasformazione delle attività industriali italiane.

L’azienda ha ribadito: "Il piano di trasformazione nasce da un’approfondita analisi del contesto strutturale italiano ed europeo, ed è quindi essenziale per raggiungere un assetto economicamente e finanziariamente sostenibile nel medio-lungo periodo in Italia".

Nel corso della riunione, Beko Europe ha condiviso poi un aggiornamento del piano già presentato lo scorso 20 novembre. Nello specifico, l’azienda ha annunciato di stare "valutando un investimento di circa 300 milioni di euro - di cui un terzo sarà destinato alla Ricerca e Sviluppo - in funzione di ulteriori discussioni e della stabilità delle proprie attività in Italia". Inoltre ha confermato: "In Italia saranno basati importanti centri di Ricerca e Sviluppo, quali il Centro Globale del Design Industriale di Beko e il centro globale per la categoria Cooking". È stato inoltre riconfermato che sul territorio nazionale saranno basati i centri decisionali europei chiave per le funzioni strategiche, tra cui risorse umane, marketing, supply chain e Information Technology. Le attività di Consumer Care, il Centro europeo per le parti di ricambio e centro di ricondizionamento degli elettrodomestici usati continueranno a operare dall’Italia.

È stata altresì riconfermata la strategicità della presenza produttiva nel paese, concentrandosi primariamente sulla cottura e sulla refrigerazione da incasso. L’azienda ha ribadito la necessità di continuare nel percorso di efficientamento delle strutture italiane al fine di poter ulteriormente ridurre i costi fissi secondo il piano presentato.

Beko Europe ha confermato la disponibilità a valutare ulteriori aspetti del piano, che potranno essere compiutamente analizzati una volta emersa chiarezza sulla disponibilità degli strumenti di accompagnamento per i lavoratori e in base alla capacità dell’azienda di poter ridurre il livello dei costi fissi.

Beko Europe ha infine ribadito "il proprio impegno a continuare le interlocuzioni con Governo, parti sociali e istituzioni locali nello spirito di miglior collaborazione possibile, al fine di individuare in modo collaborativo soluzioni concrete che rendano la produzione e le attività che resteranno in Italia e in Europa sostenibili nel lungo periodo".

‘Di fronte a questa apertura, il ministro Urso ha annunciato: "Inizieranno ora tre settimane di confronto nel merito con le parti, per individuare le migliori soluzioni da portare al tavolo che è mia intenzione convocare entro il mese di febbraio". E ancora: "’Abbiamo necessità di approfondire i temi emersi: investimenti, occupazione e agibilità del sito produttivo di Siena", avrebbe aggiunto il ministro, affermando che nei prossimi giorni "convocheremo un incontro tra la proprietà, Mimit e Invitalia, per analizzare gli aspetti relativi agli incentivi e ai sostegni necessari a supportare gli investimenti annunciati da Beko, che mi auguro possano essere supportati anche dalle Regioni interessate. Avvieremo, inoltre, il dialogo con le rappresentanze sindacali e il ministero del Lavoro per affrontare le questioni legate alla salvaguardia dei livelli occupazionali per noi assolutamente centrali".

Allo stesso tempo, con la Regione Toscana e il Comune di Siena, "ci impegniamo a definire una soluzione per lo stabilimento della città, puntando a creare le migliori condizioni per il subentro di un nuovo investitore dopo dicembre 2027", avrebbe assicurato il ministro concludendo il suo intervento.

C.B.