REDAZIONE SIENA

’La notte delle edicole’: "Siamo un punto di riferimento. Ma è boom di chiusure a Siena"

L’allarme di Buzzegoli, Sinagi: "Le cessazioni in città superano la media nazionale. Situazione critica in centro storico, ormai le nuove generazioni sono soltanto on line".

’La notte delle edicole’: "Siamo un punto di riferimento. Ma è boom di chiusure a Siena"

‘La notte delle edicole’ si è conclusa, ma luci accese in città non se ne sono viste. L’iniziativa organizzata da Sinagi (Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia) con il sostegno di Slc-Cgil, voleva puntare l’attenzione sulla crisi delle edicole chiedendo agli edicolanti di posticipare la chiusura abituale alle 21, ma le adesioni non hanno rispettato le aspettative. "Volevamo richiamare l’attenzione del mondo dell’editoria e delle istituzioni in generale – ha commentato Dino Buzzegoli, rappresentante provinciale Sinagi e storico edicolante –. I problemi della categoria riguardano la crisi della carta stampata, negli ultimi anni abbiamo avuto un calo molto importante. Chiediamo il sostegno istituzionale, il rinnovo dell’accordo nazionale con gli editori, scaduto ormai da diversi anni senza l’intenzione di rinnovarlo. Le nostre percentuali sono ridotte al minimo, ferme a molte anni fa e di conseguenza anche i profitti sono minimi ed è difficile coprire le spese".

Non si tratta solo di una questione commerciale, ma di preservare un punto di riferimento per la comunità, un vero e proprio presidio imprescindibile. "Le nuove generazioni non leggono o lo fanno online e la crisi riguarda anche Siena, qui nel tempo la percentuale di chiusure ha superato la media nazionale ed è diventata critica nel centro storico. Circa il 50 per cento, forse di più, delle edicole del centro città ha chiuso; ad esempio quella in via dei Rossi, via di Calzoleria, Banchi di sotto, in Pantaneto di tre edicole ne è rimasta una sola – ha concluso Buzzegoli –. Torneremo a parlare di edicole, chiedendo sempre il sostegno istituzionale e il rinnovo dell’accordo nazionale, il 21 novembre con una manifestazione a Roma davanti al parlamento, chi vorrà chiuderà il pomeriggio e verrà".