
"Al turista che transita per la via Cassia, verso Siena, si mostrano le labbra delle argille valdorciane, Screpolate, Monotone. L’occhio vien finalmente confortato in prossimità di S. Quirico". Questo è quanto scrive Gino Naldi in: San Quirico D’Orcia e dintorni, Ed. Cantagalli, 1976 . In questo quadro si inserisce la cappella di Vitaleta, edificata sull’ampliamento di un tabernacolo, conosciuta anche come la Cappella fra i Cipressi, un vero e proprio ’monumento’ che si trova sulla cima del poggio di Vitaleta nel bel mezzo della Val D’Orcia, patrimonio dell’Unesco e rappresenta una cartolina di questo magico posto disperso fra le argille ammirato dai turisti in transito dalla strada che da S. Quirico conduce a Pienza.
La cappella è equidistante fra i due Comuni che lungamente ne contesero il possesso. La leggenda vuole che Maria Santissima apparisse ad una pastorella della zona e la invitò a parlare con i fedeli a recarsi a Firenze presso la bottega di Andrea della Robbia, importante scultore, dove avrebbero trovato la statua della Madonna da posizionare nella cappella. La statua sembra risalire al 1500 e per un certo tempo rimase nella cappella di Vitaleta dove la terza domenica dopo Pasqua in onore di questa Madonna si celebrava una festa alla quale partecipavano tantissimi fedeli. Terminata la messa la popolazione convenuta da S. Quirico e Pienza e dalle vicine campagne era solita consumare il pasto nel prato e nel bosco circostante ine allegria.
Successivamente, si immagina per problemi di sicurezza, la statua fu trasferita, verso la fine del’Ottocento, nel centro di San Quirico nella chiesa della piazza principale del Paese dove fu costruita intorno alla Madonna una robusta protezione in legno. Nel 1861, a causa di frequenti scosse telluriche, la cappella di Vitaleta subì dei grossi danni e, purtroppo, un progressivo abbandono. Seguì quindi una riprogettazione interna ed esterna ad opera dell’architetto senese Giuseppe Partini nel 1884 sopperendo ai danni subiti ispirandosi a modelli cinquecenteschi divenendo una delle tante cartoline della Toscana. Il culto della Madonna si sviluppò anche nelle zone circostanti tanto che fu istituita, ogni prima domenica di Settembre, una festa in suo onore che attirava fedeli da tutta la Val D’Orcia.
Ad un certo punto della sua storia la Cappella di Vitaleta ha attirato numerosi turisti, soprattutto stranieri e nel periodo estivo, e su iniziativa della locale sezione della pro loco i visitatori si riunivano all’alba, per assistere a degli originali concerti di musica classica in un’atmosfera incredibile.
Chissà se non sia ancora possibile ripetere simili iniziative, magari arricchite anche da altri eventi culturali e perché no anche culinari. La zona, oltre che bellissima, potrebbe avere nella Cappella di Vitaleta restaurata un altro piccolo valore aggiunto che questo territorio certamente merita. La cappella, che si trova in una proprietà privata, viene ora restaurata, sotto lo stretto controllo della Sovrintendenza, grazie al mecenatismo del suo proprietario imprenditore Pasquale Forte che ha investito nel territorio iin una avveniristica e importante azienda vitivinicola. L’ingegner Forte è conosciuto come persona attenta alle tradizioni non solo contadine ma anche culturali del territorio ed è stato accolto, come socio, nella prestigiosa Accademia dei Fisiocritici e Museo di Storia Naturale.
Mauro Cresti
Ex presidente Accademia Fisiocritici