ALESSANDRO VANNETTI
Cronaca

La Pramac sul podio del mondo. Il fatturato supera i 500 milioni

Paolo Campinoti guida l’azienda di Casole d’Elsa (Siena) e la scuderia neo iridata di MotoGp

La Pramac sul podio del mondo. Il fatturato supera i 500 milioni

Paolo Campinoti, Ceo della Pramac e Team Principal della scuderia di MotoGp campione del mondo con lo spagnolo Martin. Pramac è il terzo gruppo industriale mondiale per la produzione di generatori di corrente elettrica

CASOLE D’ELSA (Siena)

Prima di essere il terzo gruppo industriale del mondo per la produzione di generatori di corrente elettrica, accumulatori di energia, torri faro e attrezzature per la movimentazione dei materiali da magazzino, la Pramac non si chiamava così e non era a Casole d’Elsa. Era sempre in provincia di Siena, però, a Monteriggioni, dove si chiamava "L’Europea" e produceva macchinari per l’edilizia. L’aveva fondata nel 1966 Mario Campinoti, padre di Paolo, attuale Ceo e Team Principal della scuderia MotoGp, ed occupava una trentina di persone.

Il cambio di produzioni e la decisione di dedicarsi ai generatori ed alla movimentazione delle merci si ebbe agli inizi del terzo millennio, con Paolo nel ruolo di amministratore delegato ed il trasferimento nella nuova sede, dove l’azienda si trova tuttora. Oggi Pramac è presente in 180 Paesi del mondo, con sedici sedi operative e sette impianti produttivi in Europa, Asia e Sud America nei quali occupa oltre 1.100 dipendenti: un colosso internazionale che esporta le sue produzioni in 85 Paesi stranieri e genera un fatturato annuo di oltre 500 milioni di euro, l’80 per cento del quale nello stabilimento di Casole d’Elsa, ‘Casa Madre’ anche della scuderia Pramac Racing.

Una crescita impetuosa, appena rallentata nel 2012 quando il crac di una controllata svizzera mise in serie difficoltà l’intero gruppo, con Campinoti costretto addirittura a metterlo in liquidazione, ma la crisi fu superata nel giro di alcuni mesi grazie ad un accordo con l’americana "Generac Ltd", che prima prese in affitto il ramo d’azienda e poi collaborò alla ristrutturazione della compagine societaria da cui ha preso vita all’attuale composizione del gruppo. Gruppo di cui la scuderia MotoGp è parte fondamentale.

Fra staff dirigenziale (Paolo Campinoti, Gino Borsoi, Roma Lopez, Fonsi Nieto, Lucia Gabani, Paolo Zanella e Jacopo Menghetti) ed il personale tecnico dei due team dei rispettivi piloti, la scuderia casolese è composta da 30 persone (nella foto). Non era così nel 2002, quando Pramac Racing si presentò per la prima volta al via del campionato mondiale con un solo pilota, il giapponese Tetsuya Harada in sella ad una Honda Nsr 500, ma già l’anno successivo la scuderia conquistò il primo podio della sua storia con un un altro pilota giapponese, Makoto Tamada, terzo nel Gp del Brasile. La svolta due anni dopo, quando Campinoti raggiunse l’accordo con la Ducati per la fornitura delle moto, instaurando una partnership durata ben 19 anni. Da allora, con le ‘rosse’ di Borgo Panigale e piloti del calibro di Andrea Iannone, Jack Miller, Toni Elias, Scott Redding, Johann Zarco e i due ultimi campioni del mondo, Francesco Bagnaia e Jorge Martin, primo vincitore Pramac in Austria nel 2021, l’ascesa è stata continua: nel 2022 Campione del Mondo per team indipendenti, nel 2023 Campione del Mondo team per l’intera Moto Gp (prima scuderia privata della storia del motociclismo) e due giorni fa bissando i titoli degli anni precedenti e, soprattutto, portando Jorge Martin a quello iridato individuale.