REDAZIONE SIENA

La presidente del Soroptimist Sardo: "Il colore arancio, simbolo di libertà"

Un aiuto alle donne per riprendere in mano la loro vita non accettando soprusi

La presidente del Soroptimist Sardo: "Il colore arancio, simbolo di libertà"

Un aiuto alle donne per riprendere in mano la loro vita non accettando soprusi

I trenta casi denunciati nella ’Stanza tutta per sé’ del comando di viale Bracci sono un dato in linea con quello dell’anno precedente. E riguardano in maniera abbastanza omogenea tutta la provincia, con una presenza importante di donne straniere. Ma anche le italiane sono tante. Orgogliosa la presidente del Soroptimist di Siena Anastasia Sardo nel raccontare come dal 2016 il Club che guida ha aderito alla campagna che ha dato gambe al progetto. "Che è sorto dalla collaborazione con l’Arma e dall’esigenza di consentire alla donna vittima di violenza di riprendere in mano la vita, trovando il coraggio di denunciare, non accettando neppure il minimo segno di sopraffazione. La ’Stanza tutta per sé’ è dunque un luogo di ascolto dove persone altamente qualificate, come i militari dell’Arma, possono trovare una soluzione per le vittime", sottolinea la presidente Sardo. Che poi evidenzia anche l’adesione del Soroptimist alla campagna internazionale ’Read The Signs’ che punta ad agevolare il riconoscimento dei segni di violenza – dalla gelosia alla collera, dal controllo alla manipolazione, per esempio –, attraverso immagini e contenuti che li descrivono in modo semplice e diretto. Non finisce qui. C’è anche ’Orange the world’, il comando provinciale si è infatti illuminato di arancione. "Il Soroptimist ha scelto questo colore – osserva Sardo – come simbolo di un futuro più libero e che possa consentire alle donne maggiori possibilità di essere loro stesse. Libere da ogni forma di violenza, psicologica, fisica ed economica. Da qui nasce inoltre un piccolo vademecum che cambia di colore a secondo della forma di violenza. Attenzione dunque anche ai piccoli segnali", invita la presidente Sardo. Senza la capacità di riconoscere gli atti tossici e aggressivi è, infatti, impossibile agire sia per chi li potrebbe identificare dall’esterno sia per chi li vive in prima persona. "La nostra campagna, insieme all’Arma, deve poter dare coraggio alle donne - conclude Sardo –, il senso di accoglienza e di forza che porti verso un futuro migliore. Tanti i progressi ma altri servono. Cerchiamo di puntare ad un cambiamento".

La.Valde.