
Simone Bastianoni, professore all’Università di Siena, e Alessandro Fabbrini, presidente di Sei Toscana
Uno schiocco di dita e Siena diventerà la capitale mondiale del ciclismo. Sabato, con le corse pro della Strade Bianche, e domenica, con la Gran Fondo, le lastre accoglieranno le stelle dei pedali e tantissimi appassionati delle due ruote. Anche Sei Toscana e l’Università sono pronte a ‘salire in sella’. Nella sede operativa di Sei, a Isola d’Arbia - in seno al progetto di compensazione della CO2 emessa durante le edizioni 2023 e 2024 della ’Classica del nord più a sud d’Europa’ - sono stati piantati cinque cipressi e dieci lecci: un’azione concreta per ridurre l’impatto ambientale, un messaggio chiaro in tema di sostenibilità.
"Anche quest’anno, per la terza volta, siamo green partner di Strade Bianche – spiega il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini –. Il nostro impegno, da una parte, è quello di tenere pulito il territorio una volta terminate le corse, per ridurre l’impatto ambientale e per mantenere il decoro dei nostri luoghi. Dall’altra, grazie alla collaborazione con Siena Carbon Neutrality, è quello di abbattere le emissioni di CO2. Sei Toscana da sempre si adopera per mantenere il nostro ecosistema il più intatto possibile, nel quotidiano e con queste iniziative. Siena da molti anni è carbon neutral, il messaggio dovrebbe arrivare più in profondità".
Sei Toscana, sabato e domenica, si occuperà della gestione dei rifiuti lungo i percorsi, in tutti i punti di ristoro della Gran Fondo e nei punti nevralgici della città, come Piazza e Fortezza, fornendo contenitori e pannelli informativi per la raccolta differenziata. I rifiuti raccolti saranno avviati al riciclo. "Sono circa cinque le tonnellate di CO2 equivalente che, in ogni edizione della Strade Bianche, impatta la gestione dei rifiuti – afferma Simone Bastianoni, docente dell’Università di Siena –: gli alberi assorbono l’anidride carbonica che emettiamo, quindi più alberi piantiamo, più riusciamo a compensare le emissioni. I quindici esemplari appena piantumati non potranno assorbire immediatamente queste cinque tonnellate, ma in un periodo di circa trent’anni, sì. Il progetto ha un obiettivo di medio-termine e anche con un numero di alberi relativamente basso possiamo compensare le emissioni. L’Università ha iniziato questo progetto di piantumazione lo scorso anno: piantiamo un albero per ogni matricola e riusciamo così a compensare le emissioni di 12 mesi".
"Mi piacerebbe davvero che emergesse un messaggio – chiude Bastianoni –: la Strade Bianche è la prima classica che avviene in un territorio carbon neutral. Varrebbe la pena sottolinearlo più spesso". Sei Toscana, per la Strade Bianche, promuoverà laboratori di educazione ambientale per bambini e adulti. Anche per questa edizione, verrà monitorata la produzione di rifiuti e calcolato l’impatto ambientale dell’evento per sviluppare ulteriori strategie di riduzione delle emissioni e compensazione della CO2.
Angela Gorellini