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La prima volta a New York per l’arte "primitiva senese"

Il Metropolitan Museum of Art di New York ospiterà la mostra "Siena: l'ascesa della pittura, 1300-1350", dedicata alla pittura medievale senese. Opere di artisti come Duccio di Buoninsegna saranno esposte per la prima volta negli Stati Uniti, offrendo un'occasione unica per scoprire le origini della pittura occidentale.

“La resurrezione di Lazzaro“ di Duccio di Buoninsegna è l’immagine simbolo della mostra

“La resurrezione di Lazzaro“ di Duccio di Buoninsegna è l’immagine simbolo della mostra

SIENA

Ci sarà un po’ di Siena a New York, con le tavole e i manufatti dell’arte medievale che troveranno il loro spazio al Metropolitan Museum of Art della Grande Mela, dal 13 ottobre e fino al 26 gennaio 2025.

Il Met ha deciso, così, di dedicare la prima mostra in assoluto per gli Stati Uniti d’America dedicata alla pittura “primitiva senese“ con l’esposizione di oltre cento tavole dal fondo d’oro realizzate prima della Peste Nera, ovvero, tra l’inizio del quattordicesimo secolo e il 1350.

Si tratta di “Siena: The Rise of Painting, 1300-1350” (Siena: l’ascesa della pittura, 1300-1350), un’esposizione che ha l’intento di mostrare in un’unica occasione a chi vive oltreoceano le origini della pittura occidentale, che anticipa di poco il vero e proprio Rinascimento italiano.

Al centro ci saranno alcuni dei più noti artisti del tempo: si tratta di Duccio di Buoninsegna, di Pietro e di Ambrogio Lorenzetti, oltre a Simone Martini.

Prima del 1348, data dello scoppio dell’epidemia di peste che invase tutta l’Europa, Siena fu, infatti, una delle capitali italiane nell’innovazione artistica, prima del vero e proprio Rinascimento che vide al centro la vicina Firenze.

Le oltre cento opere che saranno esposte al Metropolitan Museum di New York e che vedono protagonisti molteplici pittori del tempo, provengono dalla collezione del Met e dalla National Gallery di Londra, ma anche da collezionisti privati e da altre decine di importanti musei.

Tante le pale d’oro, a cui saranno affiancate sculture e altrettanti lavori in metallo e tessuti dell’epoca. Non solo, quindi, opere di grandi dimensioni destinate all’esposizione in luoghi di fede, ma anche oggetti più intimi che al tempo erano destinati alla devozione privata.

Una nota particolare, per questa mostra: nessuno degli artisti esposti al Met è sopravvissuto all’epidemia del 1348. Nonostante ciò, ognuno di loro è stato capace di portare un nuovo tassello nell’innovazione artistica, tanto da essere citati da vari artisti nei secoli successivi, come Duccio di Buoninsegna, che ha lasciato un’influenza indelebile nelle opere dei suoi successori.

Un’esposizione, quella che da ottobre troverà il suo spazio a New York, capace di rendere omaggio a un periodo di notevole difficoltà e di incredibile innovazione artistica, ma anche capace di dare spazio alla città di Siena e alla sua storia.

Lorenzo Ottanelli