La replica alle accuse: "Siamo estranei ai fatti"

Azionista e dirigente di Terme di Chianciano si difendono dalle accuse della Procura di Milano, dichiarandosi estranei ai fatti ipotizzati e fiduciosi nell'operato della magistratura.

La replica alle accuse: "Siamo estranei ai fatti"

La replica alle accuse: "Siamo estranei ai fatti"

"Si assicura piena collaborazione con i magistrati e fiducia totale nel loro operato, nella convinzione che si chiarirà presto la mia posizione personale, essendo totalmente estraneo ai fatti ipotizzati". Lo afferma Massimo Caputi, azionista di maggioranza di Terme di Chianciano. Sulla stessa linea il comunicato di Terme di Chianciano: "In relazione alle notizie stampa relative a un’inchiesta della Procura di Milano, ribadendo piena fiducia nell’operato della magistratura, si precisa che la società non ha mai beneficiato a suo vantaggio diretto di contributi citati nell’ordinanza, perché i fondi assegnati sono a favore esclusivamente di interventi su beni pubblici. La Società inoltre, grazie all’impegno e alle risorse dei nuovi azionisti, ha evitato il fallimento e sta avviando un faticoso percorso di rilancio anche a favore del territorio".

Si dice estranea ai fatti ipotizzati dalla Procura di Milano anche Alessandra De Paola, all’epoca dei fatti svolgeva il ruolo delle relazioni istituzionali del gruppo di Caputi Terme Italia, è stata raggiunta da un avviso di garanzia. Utilizza i social per ribattere alle accuse: "Risulto indagata per un’ipotesi di reato che non ho commesso, ma per il quale devo difendermi, dimostrandolo. Sono serena e ho sempre avuto fiducia nella giustizia, ce l’ho anche ora. Tuttavia, fintantoché la situazione non sarà completamente chiarita, la mia concentrazione e la mia attenzione saranno rivolte alla tutela di me stessa e della mia famiglia. Chi mi conosce, conosce chi sono: vi ringrazio si da ora per il supporto morale in questo frangente difficile, sicuramente il più difficile della mia vita".

A.D.