MASSIMO BILIORSI
Cronaca

La rinascita del Pendola. Sala piena e lunghe file per l’anteprima del film ’Diciannove’

Voglia di cinema: tanti giovani nella sala esaurita, molti costretti a rinunciare

Voglia di cinema: tanti giovani nella sala esaurita, molti costretti a rinunciare

Voglia di cinema: tanti giovani nella sala esaurita, molti costretti a rinunciare

Tutto esaurito alla prima senese di ’Diciannove’, il film diretto da Giovanni Tortorici, al suo esordio, presente al Cinema Nuovo Pendola assieme al protagonista Manfredi Marini, il miglior modo per (ri)presentare al pubblico questa sala, nonostante i tanti anni di attività, ma con una prolungata chiusura. C’erano anche altri motivi che hanno spinto, nonostante la pioggia, molti giovani, ma non solo loro, a cercare un posto nel glorioso spazio: il fatto che parte del film sa stato girato a Siena, i consensi ottenuti in questi giorni a livello nazionale, la partecipazione nella produzione di Luca Guadagnino.

"Mi dispiace di non essere a Siena per questo doppio evento – ha ricordato lo stesso produttore in un videomessaggio che ha aperto la serata – sia della visione di un film a cui tengo molto che per la riapertura in questi giorni di questo spazio. Siena è vicina al mio cuore". Il filo conduttore della presentazione è stata proprio la partecipazione della città, come coprotagonista, di questa opera filmica, lo ha ricordato Auro Pasqualini, fiero di questo battesimo di folla. "Siena luogo della letteratura umanistica che si sposa benissimo con questa sceneggiatura", parole di Roberto Barzanti, con un malcelato affetto verso il Pendola, luogo di ricordi ma che ha davanti sempre nuove possibilità di far parlare di sé. "Una sala che ha fatto formazione per un film che ha questo come essenza", Barzanti lo ha voluto sottolineare. "È una storia autobiografica visto che nel 2015, l’anno in cui è ambientato Diciannove, ero proprio qui per fare l’Università a Lettere", ha esordito il regista Tortorici. È l’attore Marini ha rivelato il segreto nella riuscita di questa avventura cinematografica è la libertà di cui ha goduto in ogni ogni ripresa.

"C’è un voluto contrasto fra un linguaggio a tratti duro, violento con le ispirazioni e le citazioni classiche – ha concluso Tortorici – ma che del resto fa parte del linguaggio di oggi, un contrasto che è nella trama, fino alle musiche. Un film dunque realista, che deve essere di buon augurio per il buon vecchio cinema Pendola, che un nuovo inevitabile maquillage si presenta al pubblico di Siena, del resto sempre attento a non lasciare troppo vuote le sale cinematografiche. Andare al cinema, nonostante la forte concorrenza televisiva, è ancora e sempre un’altra cosa.