MARCO BROGI
Cronaca

’La Rondinella’ messa a nuovo. Studenti del Ricasoli, grande lavoro

Gli studenti dell'Istituto Ricasoli puliscono La Rondinella a Buonconvento, restituendo splendore alla villa dei fantasmi. Leggende e storia di un luogo incantato nel cuore delle crete senesi.

’La Rondinella’ messa a nuovo. Studenti del Ricasoli, grande lavoro

’La Rondinella’ messa a nuovo. Studenti del Ricasoli, grande lavoro

Gli studenti dell’Istituto superiore Ricasoli di Siena andrebbero promossi tutti a pieni voti. Il motivo? Semplice. Armati di decespugliatori, forbici e falci hanno ripulito gli spazi verdi intorno a La Rondinella, la villa dei fantasmi, restituendo un look invidiabile agli esterni dello splendido palazzo liberty nella campagna di Buonconvento. Si tratta di una iniziativa realizzata sulla base di un accordo sottoscritto tra il Comune di Buonconvento e il Ricasoli per la pulizia delle aree verdi della villa, invase dalle erbacce e da tempo in attesa di una manutenzione, come del resto lo stesso edificio immerso nelle crete senesi.

La Rondinella gode di un certo appeal non solo per la sua bellezza e le ricamate architetture degli interni e degli esterni della villa, ma è anche per le tante leggende fiorite negli anni intorno a questo edificio incantato dei primi anni del ‘900. Leggende che raccontano di misteriose presenze, di fantasmi che popolerebbero le antiche stanze nelle notti di luna piena, e che hanno reso questo luogo ancora più carico di fascino, funzionando come un vero e proprio ufficio marketing. Lasciata qualche anno fa in eredità al Comune da Lea Ricci, illuminata proprietaria terriera amante della poesia e dei viaggi, La Rondinella è uno dei monumenti più gettonati del territorio.

Fu costruita per volontà di Luigi Saverio Riccia partire dal 1910 (data riportata su un cornicione nella retro dell’edificio) su progetto dell’architetto Gino Chierici, all’epoca funzionario della Soprintendenza ai monumenti di Siena.

Il giovane proprietario, molto colto e appartenente alla ricca borghesia, decise di costruire la villa di ritorno da un viaggio a Parigi, prendendo spunto per la propria casa dalle riviste di architettura dell’epoca e orientando decisamente l’opera dell’architetto che fino a quel momento si era mosso soprattutto nell’ambito del restauro.