REDAZIONE SIENA

’La Serpe d’Oro’a Monteriggioni. Storie di emigranti e rifugiati

Al Museo archeologico di Abbadia Isola questo pomeriggio lo spettacolo tra musica e umorismo

’La Serpe d’Oro’a Monteriggioni. Storie di emigranti e rifugiati

Uno spettacolo di musica e teatro per raccontare con le parole e con le note spostamenti e lontananza. A farlo sarà la band toscana ’La Serpe d’Oro’, che presenta il concerto ’La Toscana degli ultimi due secoli: storie di emigranti, rifugiati e respinti’. Oggi alle 17,30, al complesso monumentale di Abbadia Isola e MaM - Museo archeologico di Monteriggioni, nella sala Ildebrando. Gli straordinari performer della Serpe d’Oro inonderanno il museo della loro musica e dell’umorismo che li contraddistingue, ripercorrendo la storia recente della nostra Regione.

Nel corso della sua storia, infatti, la Toscana ha avuto un rapporto complesso e viscoso con gli spostamenti migratori. Questi ultimi hanno spesso assunto caratteri diversi e multiformi. Ma la Toscana ha anche rappresentato un terminale approdo da parte di migranti non italiani provenienti prima dal Nord Africa, poi da Polonia e Albania, infine dall’Africa nera e ancora dall’Europa dell’est. Retrocedendo nel tempo, le terre toscane sono state teatro di migrazione interna, con la fuga dalle campagne verso i centri industriali degli anni Cinquanta - Sessanta del Novecento. Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, la Toscana fu punto di partenza della sua popolazione verso mete lontane (il Nord Europa, il Sudamerica, il Nord America, l’Oceania).

La Serpe d’Oro è una formazione musicale dedicata alla ricognizione e alla rielaborazione del repertorio dei canti popolari toscani e prende spunto dai versi di un intenso rispetto, riproposto dal canto di Caterina Bueno. Terra di grande identità culturale, la Toscana presenta un vasto e, alla fine, non troppo conosciuto, repertorio di canzoni afferenti a quella cultura sommersa (la definizione è gramsciana) alimentata di rivendicazioni sociali, dissidi amorosi, racconti dolenti, rappresentazioni licenziose, per un insieme d’istanze complesse e che formano un immaginario tanto potente quanto ineffabile.

Il gruppo è composto da: Fabio Bartolomei, fisarmonica pneumatica, sonagliori, percussioni, voce, osservazioni, Jacopo Crezzini, contrabbasso, voce, chitarra, banjo, presenza scenica mista a timidezza, Andrea Del Testa, mandolino, prispolo, sensualità, Flavio Iacopi, violino e nocchìni e Igor Vazzaz, voce, chitarre, ghironda, armonica, cassa, polemica. L’ingresso è gratuito ma viene richiesta la prenotazione. Informazioni e prenotazioni: 0577 304834; [email protected].

Fabrizio Calabrese