La sfida di Luna Rossa: "La parola d’ordine? ’Continua a spingere’. Ora sogno la vittoria"

Marco Benini ha appena terminato la Coppa America a Barcellona,. Racconta com’è entrato nel team: è l’uomo dell’intelligenza artificiale.

La sfida di Luna Rossa: "La parola d’ordine? ’Continua a spingere’. Ora sogno la vittoria"

A fianco la foto di gruppo ufficiale del team di Luna Rossa; in basso Marco Benini, senese, laureato in Matematica

di Laura Valdesi

SIENA

"L’insegnamento di Max Sirena di cui fare tesoro? E’ un uomo di mare, conosce benissimo la Coppa America, avendola vissuta per molti anni. Un valore aggiunto. Lui ha un mantra, racchiuso nella frase keep pushing", svela Marco Benini. Continua a spingere. Continua ad insistere. Per fare sempre meglio. Perché la sfida della Coppa America ’prende’ ogni secondo e respiro di tutto il team della mitica Luna Rossa. Di esso fa parte, dal 2022, anche il 29enne senese, laureato in Matematica alla nostra Università. Benini, appunto. Ora di stanza a Cagliari, fidanzata medico, ex goliardo, in balia nel 2021. "Dopo le regate ho due mesi di decompressione, per così dire, prima di riprendere da gennaio 2025 per la nuova sfida. All’inizio ti trovi un attimo spaesato perché la Coppa America viene percepita da ogni componente della squadra anche come una propria vittoria possibile", chiarisce il giovane.

Svolge un lavoro nel team che unisce competenze e passione per la vela.

"Nata fin da bambino. In classe olimpica sono stato vice campione italiano, vice campione europeo giovanile. Ma ero molto forte anche in matematica per cui ho portato avanti gli studi, in parallelo, laureandomi all’Università di Siena. Una materia che apre molte strade".

Poi l’intelligenza artificiale.

"L’ho approfondita, anche con una pubblicazione. L’idea inizialmente era quella di fare un dottorato di ricerca all’università di Trento. Avrei dovuto iniziare nel novembre 2022..."

E invece è arrivata Luna Rossa.

"La vela ti resta dentro, quando l’hai praticata a livelli importanti e sin da piccolo. Ho inviato il curriculum a giugno e dal primo luglio ero già a Cagliari, dove fa base Luna Rossa. Probabilmente ha contato nella scelta, unitamente alle conoscenze maturate in tema di intelligenza artificiale, anche l’aver praticato questa disciplina".

Quale è il ruolo svolto da Benini nel team?

"Non posso svelare alcun dettaglio, ovviamente. Diciamo che mi sono occupato di intelligenza artificiale. Scrivendo alcuni dei software, usati sia a bordo che a terra, con l’obiettivo di cercare di sfruttare la nuova tecnologia per aiutare la squadra. Non posso aggiungere di più".

Com’è lavorare a livello così alti?

"Sono arrivato nel gruppo a due anni dalla competizione. Ed è stata una corsa contro il tempo. Ogni minuti pensi a cosa puoi fare meglio. Gli step di avanzamento non finiscono mai. Soltanto quando iniziano le regate comprendi dove sei arrivato, se la tua barca è competitiva. Ci si misura con gli altri solo alla fine"

Un bello sforzo emotivo.

"Sì, un crescendo più ci si avvicina alla competizione. Gli ultimi mesi a Barcellona sono stati molto intensi, ogni giorno c’era qualcosa da migliorare. Ripeto, una corsa contro il tempo".

Un momento che rimarrà impresso dell’ultima Coppa America.

"E’ un turbinio di emozioni, non esistono giorni di riposo, tutto si confonde, anche il tempo, in quella spinta finale. Però durante le preliminary a Barcellona, vedendo navigare Luna Rossa con le altre, sentii che c’era la possibilità di vincere. Ce la potevamo giocare".

Chi è il tuo principale tifoso?

"I miei cari, sicuramente. Lo sarebbe stato certo mio nonno Elio Brancaglione, che è scomparso. Sarebbe stato sfegatato".

Dove vuole arrivare Benini?

"Per ora non mi è piaciuto perdere. Non lo sopporto. Adesso l’obiettivo a circa tre anni è vincere la Coppa".