Dopo gli applausi ricevuti al Mascagni di Chiusi ‘La signora del martedì’ arriva ai Rinnovati. Tre repliche, oggi e domani alle 21 e domenica alle 17, per lo spettacolo tratto dal romanzo noir di Massimo Carlotto, con Giuliana De Sio, Alessandro Haber, Paolo Sassanelli, Riccardo Festa e Samuele Fragiacomo, per la regia di Pierpaolo Sepe. Una storia a tinte forti, la cui protagonista è una donna dal passato oscuro, che ogni martedì compra un’ora d’amore da un ex attore di film porno, quando un giorno viene raggiunta da un giornalista senza scrupoli che minaccia di rivelare i suoi segreti.
Carlotto è uno degli autori di noir più rappresentativi della scena italiana. Dalla sua penna sono nati personaggi memorabili, come del resto i protagonisti di questa storia, che sembrano un po’ tutti inchiodati al loro passato, incapaci di liberarsene. Un altro grande appuntamento della stagione ‘Metaversi’, l’ultima rassegna curata dalla direzione artistica di Alessandro Benvenuti, che concluderà con questo cartellone anche la sua avventura con i Teatri di Siena, iniziata cinque stagioni fa, con l’amministrazione dI Luigi De Mossi.
La nuova giunta di Nicoletta Fabio ha affidato l’incarico a Vincenzo Bocciarelli, che è già al lavoro per la stagione ’24-’25. Ci sono ancora otto spettacoli, al Teatro dei Rinnovati, per la rassegna in corso. A conferma dell’impostazione con la quale Benvenuti ha sempre lavorato, anche questa rassegna ha accolto al suo interno linguaggi teatrali diversi, andando a comporre una proposta variegata.
Il prossimo spettacolo, in programma dal 26 al 28 gennaio, si passa dal noir italiano alla reinterpretazione di un classico senza tempo, ovvero ’Otello’ di Shakespeare, portato in scena da uno straordinario cast tutto al femminile, composto da Valentina Acca, Flaminia Cuzzoli, Francesca Farcomeni, Federica Fresco, Viola Marietti, Federica Fracassi nel ruolo di Iago, Ilaria Genatiempo nel ruolo di Otello e Cristiana Tramparulo nel ruolo di Desdemona. La regia è firmata da Andrea Baracco, che spiega così la scelta del cast: "Non si tratta di una scelta estetica, ma poetica. È un inganno, per liberare lo sguardo del pubblico dai pregiudizi sulla storia e i suoi temi, e lasciarsi attraversare dalla terribile consapevolezza che chiunque di noi può, un giorno, trovarsi a giocare il ruolo della vittima o del carnefice, se volontà, fragilità e caso si trovano allineati come astri di una costellazione".
Riccardo Bruni