"L’influenza stagionale sta arrivando. Questo è il momento giusto per vaccinarsi": il messaggio, non allarmistico quanto invece prudente, è del professor Mario Tumbarello, direttore di Malattie infettive e tropicali dell’AouSenese e della nuova scuola di specializzazione universitaria. L’attenzione sui virus di stagione è stata alzata dal primo caso, accertato a Genova, di influenza australiana, legata al virus H3N2, un ceppo virale responsabile di una malattia potenzialmente severa, che talora si può manifestare anche con ‘nebbia mentale’ ed encefaliti.
Professore, l’australiana è un’influenza?
"Va inquadrato il contesto: l’influenza ha una stagionalità, ovvero si presenta nei mesi più freddi. Nell’altro emisfero, in Australia e anche Sudamerica, è inverno quando da noi è estate e dunque l’influenza è già arrivata. Dall’esperienza clinica in quei Paesi dove i virus sono già circolati, traiamo le informazioni sulla malattia che arriverà nei prossimi mesi anche da noi. E su quelle informazioni, ricercate dagli epidemiologi, sono tra l’altro sviluppati i vaccini antinfluenzali".
Dunque con australiana indichiamo il virus influenzale di quest’anno?
"Il virus H3N2 è circolato abbondantemente in Australia e presumibilmente causerà tanti casi di influenza anche da noi. Ma H3N2 è solo uno dei diversi virus circolati negli ultimi mesi nell’altro emisfero: ad esempio ci sono stati anche casi legati al virus H1N1, che può causare forme influenzali pandemiche negli animali e negli uomini".
Sono virus più aggressivi o pericolosi rispetto al passato?
"Spesso abbiamo avuto virus influenzali responsabili di malattie severe, con quadri di polmoniti importanti e talvolta disturbi neurologici e anche quella compromissione dei sapori che era tipica dei primi casi di Covid. Questo ovviamente rende difficile distinguere clinicamente i casi determinati dal coronavirus da quelli del virus influenzale senza fare un tampone".
Il ceppo australiano è arrivato in Italia?
"Finora parliamo di casi sporadici, il picco deli influenza stagionale da noi arriva di solito a fine dicembre, anche se l’anno scorso è arrivato prima".
Come ci si cura?
"Ci si deve proteggere, prevenendo malattie in alcuni casi severe. C’è un’ampia offerta di vaccini antinfluenzali, per tutte le fasce di età, che si possono fare anche negli ambulatori dei medici di medicina generale. Sono efficaci anche nei confronti di H3N2 (il cosiddetto virus australiano) e di H1N1 e sono indicati prima di tutto nei soggetti fragili, anziani o con co-morbilità o immunodepressi. Questo è il periodo giusto per vaccinarsi, senza andare troppo oltre, visto che c’è bisogno di tempo per sviluppare l’immunità".
Tornando al Covid, circola ancora?
"Abbastanza, ma i casi che richiedono ricovero sono ormai pochi. La variante attuale è molto contagiosa ma generalmente non si manifesta con una sintomatologia grave. Bisogna anche considerare che ormai siamo tutti parzialmente immuni, avendo già avuto la malattia o fatto il vaccino: il nostro sistema immunitario non si trova di fronte ad un virus nuovo, pertanto lo riconosce e reagisce meglio. Certo, chi è in condizioni di fragilità deve ancora proteggersi".
Paola Tomassoni