PAOLA TOMASSONI
Cronaca

La stagione dell’influenza: "Tempesta perfetta di virus in circolazione. Mai abbassare la guardia"

Il professor Mario Tumbarello: "Casi in incremento, siamo vicini al picco. Non ci sono al momento focolai che facciano temere una nuova pandemia" .

Il professor Mario Tumbarello: "Casi in incremento, siamo vicini al picco. Non ci sono al momento focolai che facciano temere una nuova pandemia" .

Il professor Mario Tumbarello: "Casi in incremento, siamo vicini al picco. Non ci sono al momento focolai che facciano temere una nuova pandemia" .

Siamo al picco influenzale? "Potremo dirlo solo fra qualche mese, dati alla mano, se in questo momento siamo arrivati al plateau. Certo i casi sono in netto incremento: siamo intorno a 800mila sindromi simil influenzali a settimana secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità. Ma va detto che il monitoraggio ufficiale tiene conto solo di casi accertati e non di chi resta a casa con sintomi simil-influenzali ma non va a fare un tampone", dice il professor Mario Tumbarello, direttore Malattie infettive e tropicali dell’AouSenese e della Scuola di specializzazione universitaria.

Professore, la sensazione è che siamo comunque vicini al picco, visti i tanti malati. Cosa sta circolando?

"Ci sono virus influenzali, parainfluenzali, il respiratorio sinciziale, poi adenovirus, rinovirus e tutti i coronavirus, come il Sars Cov2 ben noto in quanto responsabile del Covid e hanno tutti una sintomatologia simile. I virus influenzali propriamente detti si suddividono in A e B: sono di tipo A i virus H1N1 e H3N2, come il virus ribattezzato ‘australiano’ perché in circolazione in quell’emisfero già quando da noi era estate. E’ su questi virus, quelli più recenti, che vengono fatte previsioni e tarati i vaccini che poi useremo noi nella stagione invernale".’

Dunque come si sta manifestando la tempesta infettiva stagionale?

"L’attuale influenza è simile a quella dell’anno scorso, forse con una durata leggermente più lunga, al posto di 3-5 giorni arriviamo in alcuni casi anche ad una settimana, effetto proprio del mix di virus in circolazione. I sintomi sono sempre gli stessi: febbre alta, spossatezza, dolori muscolari e articolari diffusi, coinvolgimento delle alte vie respiratorie. Casi con manifestazioni più gravi? Ci sono sempre pazienti con evoluzioni più severe. Alla base di tutto questo c’è ovviamente anche la scarsa adesione alla campagna vaccinale".

Il vaccino antinfluenzale del resto è dedicato e consigliato a persone anziane, fragili e con altre patologie.

"In generale mi riterrei soddisfatto se l’80 per cento degli over 65 si vaccinasse. Ma evidentemente non è così: la vaccinazione antinfluenzale è sottoutilizzata, anche tra il personale sanitario. Penso che malattie prevenibili con una vaccinazione dovrebbero essere evitate, in modo per di più di non andare a sovraccaricare le strutture, pronto soccorso in primis, già impegnate su altri fronti. Poi ci sono i bambini: da una parte questi sono estremamente esposti ai virus a trasmissione aerea, dall’altra parte hanno dalla loro un decorso spesso blando. Questo non vuol dire che possiamo permetterci di sottovalutare il problema: i bambini sono il tramite per portare a casa il virus al nonno. Così è stato purtroppo anche per il Covid".

Quale è la situazione al policlinico Le Scotte?

"Quella appena descritta: anche qui abbiamo accessi di pazienti con sintomatologia influenzale e c’è stato purtroppo anche qualche caso più grave".

Ci sono altri agenti infettivi in arrivo?

"Nel nostro Paese al momento non ci sono focolai che facciano temere una nuova pandemia, ma la storia insegna che non bisogna abbassare la guardia".

Paola Tomassoni