C’era una volta a Poggibonsi una donna di nome Mirella. Dette alla luce dodici figli (tra cui quattro gemelle) e nel 1987, quando erano già grandi, due di loro, Gino e Luciano, con l’aiuto di alcune sorelle, dettero alla luce la Legatoria Guercini, il cognome di Artemisio, il marito di Mirella e il babbo dei suoi dodici figli. Passano gli anni e anche quella legatoria in via Bruschettini 22 diventa grande. Ha molto lavoro, sforna tanti libri, cataloghi, calendari e pacchi e pacchi di fogli bianchi sui quali i bambini delle scuole disegnano i loro sogni.
Con il tempo le sorelle imboccano altre strade e al timone rimangono Gino e Luciano. Guidano la barca con mestiere, destrezza, passione, sfidando le onde minacciose della crisi economica e lo stop di mesi e mesi dell’attività imposto dal Covid. Ma contro l’età che avanza c’è poco da fare.
Per Gino e Luciano è arrivato il giorno della pensione e da qualche giorno la storica Legatoria Guercini ha chiuso i battenti. Un giorno triste che Sara, la figlia di Gino, e tutti gli altri congiunti dei due fratelli hanno pensato di addolcire facendo loro una sospresa: un articolo su La Nazione per raccontare la storia della legatoria e indirettamente anche di una famiglia solida, unità, dedita al lavoro.
"Il fatto che abbiano raggiunto entrambi l’eta della meritata pensione, dopo anni di lavoro, è motivo di gioia, ma vedere chiudere quelle porte e non sentire più quell’odore di carta, non vedere più il tagliacarte o la cucitrice dà molta amarezza. Visto il forte attaccamento alla sua legatoria, pensavamo che babbo scherzasse quando ci annunciò la sua chiusura, perché proprio non ce lo vediamo senza il suo luogo del cuore, senza il suo posto. Da una parte però siamo felici perché adesso sicuramente farà il nonno di Tommaso a tempo pieno, mentre mio zio Luciano potrà dedicarsi alle sue amate fotografie".
Nelle parole di Sara, la figlia di Gino, lo stato d’animo double face che alberga nei due protagonisti di questa storia di sudore, fatica, radici e sentimento e in tutti in coloro che gli vogliono bene.
Una storia, quella dei due fratelli, di cui andava e andrebbe ancora fiera anche nonna Mirella, volata via otto anni fa.
Questo articolo deve essere una sorpresa per Gino e Luciano, e quindi quelle che vedete sono foto ‘rubate’, scattate da Sara mentre babbo e zio non vedevano. La legatoria dei fratelli Guercini, anche se ha abbassato la saracinesca, continuerà a vivere nei fogli bianchi sui cui tanti bambini hanno disegnato i loro sogni. Non c’è posto migliore dove abitare per sempre.