LISA CIARDI
Cronaca

La Valdichiana senese capitale della cultura: "In Italia o in Toscana il 2026 il nostro anno"

La presentazione della candidatura in Regione con il presidente Giani "Confermo il milione di euro in caso di vittoria al Ministero". Dieci sindaci guidati da Agnese Carletti: "Piccole realtà contro le città".

La Valdichiana senese capitale della cultura: "In Italia o in Toscana il 2026 il nostro anno"

L’Unione dei Comuni Valdichiana Senese continua la sua corsa per il riconoscimento di Capitale italiana della cultura 2026. Con la certezza che, comunque vada, due traguardi sono già stati raggiunti: il posto conquistato fra i dieci progetti in finale e, in caso di mancata vittoria, il titolo di Città toscana della cultura.

Un doppio successo illustrato ieri, in Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, dal presidente della Toscana, Eugenio Giani, insieme ai dieci sindaci dei Comuni interessati: Agnese Carletti presidente Unione dei Comuni Valdichiana Senese e prima cittadina di San Casciano dei Bagni, Edo Zacchei per Sinalunga, Giacomo Grazi per Torrita di Siena, Andrea Francini per Trequanda, Michele Angiolini per Montepulciano, Andrea Marchetti per Chianciano Terme, Gianluca Sonnini per Chiusi, Francesco Landi per Sarteano, Roberto Cottini per Cetona e Manolo Garosi per Pienza.

"Lavorare insieme, per un territorio così vasto ed eterogeneo è impegnativo – ha detto Carletti - ma in questi anni istituzioni e cittadini si sono convinti di quanto sia importante muoversi in rete, anche collaborando con soggetti nazionali e internazionali. Abbiamo messo insieme tanti aspetti diversi e lavorato con un team locale, coinvolgendo associazioni e cittadini per delineare come vorremmo essere nel 2026. Siamo la prima Unione dei Comuni ad arrivare in finale e per noi è importante: vogliamo far capire come le piccole realtà possano essere all’altezza delle grandi città".

"Siamo orgogliosi di rappresentare la nostra Regione con un progetto che inizialmente sembrava molto complesso, se non impossibile – ha detto Grazi - ma che oggi ha la conferma di essere stato elaborato con serietà e dedizione. C’è compiacimento per quanto fatto, gratitudine nei verso chi ha partecipato e ottimismo, perché questo traguardo possa trasformarsi nel risultato che auspichiamo con forza".

Il dossier, intitolato "Valdichiana 2026, seme d’Italia", verrà valutato il 4 e 5 marzo, quando al Ministero della Cultura ci saranno le audizioni delle dieci finaliste: Agnone, Alba, Gaeta, L’Aquila, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e, appunto, la Valdichiana Senese, prima Unione dei Comuni a raggiungere questo traguardo. "Se la Valdichiana Senese sarà città della cultura italiana 2026 la Toscana investirà un milione di euro per la sua valorizzazione e per presentare al meglio la sua ricca e variegata offerta - ha detto il presidente Giani -. Sicuramente in questo primo risultato ha influito lo straordinario ritrovamento archeologico a San Casciano dei Bagni, che ha arricchito una rosa di richiami storici culturali unici: da quelli che rimandano a Chiusi al re etrusco Porsenna, alle terme, agli scontri medievali a Montepulciano, a Torrita, borgo medievale che si può gloriare nella toponomastica della parola "Siena", a Pienza, città ideale del Rinascimento, passando per Cetona, borgo ricercato in tutta Italia e all’estero, fino a Sinalunga dove si sta ristrutturando il Palazzo Pretorio, e Sarteano, il cui profilo è dominato dalla mole del Castello quattrocentesco. Facciamo il tifo per la vittoria ma, in caso contrario, assegneremo comunque alla Valdichiana il riconoscimento di Città toscana della cultura, come facemmo con Volterra".